È stato catturato ed è stato munito del radiocollare, perché è un orso “problematico”. E così il Parco potrà meglio controllarlo e attuare tutte quelle azioni dissuasive che lo porteranno meno spesso in città e anche quelle educative, così da evitare che si metta ancora in pericolo. Tra auto che gli corrono dietro, che strombazzano e gente che urla e che lo spaventa, disorientandolo. Ed è stato anche “battezzato”. Il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise da oggi lo riconoscerà con il nome di Juan Carrito. È uno dei quattro cuccioli di Amarena, l’orsa che dopo un abbondante pranzo in stalla con polli e galline, tra le vie di Pescina dove non ha avuto, però, un’accoglienza diversa rispetto a quella che un altro orso aveva avuto qualche settimana fa a Celano. Perché nonostante i moniti arrivati dal Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, su come comportarsi quando ci si ritrova davanti un orso, anche questa volta l’animale si è ritrovato terrorizzato tra urla e inseguimenti. Amarena alla fine si è allontanata da sola e ora si spera stia bene, in montagna, lontano dai centri abitati. Amarena, come è naturale che sia, ha lasciato ormai i suoi cuccioli già da diverso tempo. Diversi gli avvistamenti del personale del Parco, sui monti, mentre era sola. Insomma, le sue incursioni se da un lato l’hanno reso celebre, dall’altro hanno iniziato a preoccupare. E così, i carabinieri del Parco e i carabinieri forestali, insieme ad altri colleghi predisposti a questo tipo di servizio e ai guardia parco, l’altra notte lo hanno catturato. L’animale è stato munito di un radiocollare con cui ora i professionisti del Parco lo potranno tenere più sotto controllo, così da rieducarlo. Chiaramente l’animale sta bene ed è già tornato in natura.
Cucciolo di Amarena nei pressi del lago di Scanno