È stata un’estate all’insegna della cultura. Grande lavoro per le nostre collaboratrici Giulia Di Bartolo e Silvia Mosca…da loro i servizi completi sul prossimo numero in uscita a metà settembre.
In anteprima la sintesi di due eventi che hanno trattato la presentazione di due libri che consigliamo ai nostri lettori.
Monterisi racconta disagi e bellezza dell’Abruzzo interno
Decidere di tornare, di restare a vivere in luoghi che si vanno spopolando, territori dai quali sempre più persone hanno scelto e scelgono di allontanarsi, soprattutto per mancanza di lavoro. Provare a invertire la rotta o, semplicemente, rimanere con uno spirito propositivo, provando a progettare cambiamenti, seppur piccoli, senza abbandonarsi al disfattismo, alla rassegnazione tout court. È ciò che il giornalista Savino Monterisi racconta nel suo libro Cronache della restanza, per l’editore popolese Riccardo Condò, all’interno della collana Il libraio di notte, curata e diretta dal cantautore e libraio Paolo Fiorucci.
Il libro, è stato presentato il 21 agosto, a Scanno in via Abrami all’esterno del Caffè Santa Maria nei pressi della chiesa madre alla presenza dell’autore accompagnato da Silvia Mosca e Eleonora de Nardis, con diversi interventi tra cui quello del direttore della Foce Fabio Valerio Maiorano.
L’amore che il giornalista ha per l’Abruzzo e per il suo territorio non si è esaurito in una semplice celebrazione delle bellezze paesaggistiche e naturalistiche e delle sue potenzialità ma, al contrario, ha generato e continua a generare attenzione, interesse reale, impegno concreto, cura.
Il libro si divide in quattro sezioni: montagne, persone, luoghi e impazienza. L’ultimo capitolo contiene articoli un po’ più impegnati, che forse si possono definire riflessioni politiche; il titolo è un tributo a Franco Fortini, intellettuale a cui personalmente l’autore deve molto. Tutto il testo è ricco di citazioni di quegli intellettuali, artisti o scrittori che lo hanno influenzato ovvero Ignazio Silone, Giovanni Lindo Ferretti, Paolo Rumiz, Robert Frost, Rocco Scotellaro.
Il filo che lega questi testi è sicuramente quello del disagio ma anche della bellezza che caratterizzano le aree interne, la ruvidezza e la bontà della gente che le vive, l’asprezza e la bellezza delle montagne, la magnificenza e l’abbandono dei borghi. La restanza è la scelta di vita del narratore che descrive il bene e il male di ciò che qui accade, sia da un punto di vista poetico/narrativo ma anche politico.
“Come un pesce rosso”: storia di un medico diventato paziente
Nel contesto del bellissimo scenario della “piazza vecchia” (piazza S,Rocco) di Scanno, il 22 agosto, alla presenza dell’autore il Dottor Michelangelo Bartolo, responsabile del Servizio di telemedicina presso l’Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata di Roma, introdotto da Silvia Mosca, ha presentato il suo ultimo libro che racconta la sua doppia esperienza con il Covid-19.
Un libro concreto, diretto, a tratti ironico e persino umoristico, scientificamente solido e simpaticamente autobiografico. Al centro di tutto, due protagonisti: un medico “pentito” diventato uno dei pionieri della Telemedicina italiana e un virus che ha messo in ginocchio tutto il mondo. Un virus che il medico “pentito” è stato chiamato a sconfiggere e che nel breve volgere di una settimana ha invece sparigliato tutte le carte in tavola, portando il dottore spedito in “prima linea” sul confine di una gran brutta avventura sanitaria.
Come un pesce rosso attraverso una narrazione brillante e incalzante fa luce sulle tante contraddizioni di questi tempi di pandemia, smonta tante fake news che hanno invaso la rete e suggerisce molte indicazioni concrete: come organizzare la casa se c’è un familiare con il Covid-19, cosa è bene fare e cosa è meglio evitare, quali accortezze mantenere.
Il domani che tutti aspettiamo, il post-Covid, non dev’essere semplicemente il tornare come prima, ma un impegno a diventare migliori, scardinando alcuni vecchi modelli che hanno mostrato tutta loro inadeguatezza. In sanità come nella vita di tutti i giorni. Prefazione di Max Giusti.