Il mio amico “Gavroche”

Gavroche è un personaggio di fantasia del romanzo I Miserabili di Victor Hugo,  un monello di strada molto giovane ma furbo, perfettamente a suo agio nei bassifondi parigini che ha eletto a sua dimora. Ma per me Gavroche fa pensare molto più che a un personaggio immaginario, fa pensare a Rocco oppure per molti miei compaesani a “Rocchino”.

Parliamo di tanto tempo fa quando Rocco Gavita scriveva sulle pagine del nostro giornale la Foce; le sue poesie e poi gli aneddoti che amava firmare con il nomignolo Gavroch, abbreviazione e fusione del suo nome e cognome. Ricordo ancora bene quando la domenica dopo esserci visti in tv i goal della sua squadra del cuore, la Juventus, mi chiedeva di trascrivere al computer il nuovo pezzo pronto da inviare in Redazione per il numero successivo. Rocco era così come i suoi versi, spontaneo e autentico, ma soprattutto di animo sensibile e riusciva a rendere poetico parole ed eventi comuni.  Da poco è ricorso l’anniversario della sua morte ma il suo ricordo continua a essere sempre vivo in me e in quanti lo hanno amato. Ciao Rocco!

Giulia Di Bartolo

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