Spero che la relazione della Sovrintendenza con le sue considerazioni tecniche convinca le ACLI a rinunciare al progetto di installare la statua del pastore nel centro storico di Scanno. E’ sicuramente vero che oggi esso è degradato, ma al degrado si pone rimedio con la riqualificazione conservativa, rispettosa dell’esistente, non con interventi che rischiano di cancellare un passato importante.
Spero che per la individuazione del nuovo sito in cui collocare l’opera del Maestro D’Alessandro ci si affidi prima di tutto alle competenze di persone esperte che intepretino al meglio i suggerimenti della Sovrintendenza. Poi si ricorra, se necessario, alla consultazione popolare. Le elezioni amministrative del 2023 potrebbero essere l’occasione giusta per chiudere l’iter amministrativo e procedere subito dopo alla installazione della statua.
Spero che la discussione di questi mesi, depurata da qualche tono esasperato, convinca tutti dell’importanza di difendere e migliorare, rispettandolo, tutto quello che abbiamo ereditato dai nostri antenati e che abbiamo il dovere di passare ai nostri figli nelle condizioni migliori.
Spero, infine, che quanto avvenuto possa ispirare i più giovani ad organizzarsi per garantire tutela efficace e valorizzazione del patrimonio ereditato. Prendano sulle loro spalle la salvaguardia e il miglioramento di quanto di bello, in campo artistico e naturalistico, offre il nostro paese, impegnandosi direttamente nell’amministrare la cosa pubblica o, dall’esterno, in ruoli di controllo e di stimolo.
Da un paese bello e ben conservato non c’è l’emigrazione come unico destino. Anzi, in un luogo così si può rimanere, lavorare e vivere bene.
Con amicizia
Paolo Di Loreto