Con il nuovo decreto in vigore dal 1 febbraio 2022 si rafforza l’obbligatorietà del Green pass, non necessario soltanto per l’accesso ai servizi essenziali. Un tentativo in più per indurre al completamento del piano di vaccinazione, che permetterebbe una veicolazione a ‘bassa carica’ del virus, verso l’auspicata ‘immunità di gregge’.
Il provvedimento insiste sulla linea della proposizione di un obbligo surrettizio, e sulla scelta contraddittoria, per un verso, di lasciare libertà di scelta rispetto all’accesso al vaccino e, per l’altra, di restringere oltremodo la libertà di chi si sottrae, per ragioni diverse. Non secondo, si appesantiscono le spese per i continui tamponi antigenici (oltretutto difficilmente reperibili presso le Asl), con tutto quello che segue anche in termini di difficoltà organizzativa a carico degli esercizi commerciali.
Dopo due anni di affanno e incertezza, l’ennesima richiesta di sacrifici a carico dei cittadini disorienta e scoraggia anche chi desidera fortemente avere fiducia e avverte il senso di responsabilità della cooperazione. Si aggrava la situazione di già diffuso disagio e crescono i rischi di reazioni scomposte e divisioni sociali. Fin da subito, Meritocrazia Italia ha invocato responsabilità da parte dei cittadini, nel rispetto delle misure di sicurezza previste e nell’adesione alla campagna vaccinale, nella certezza che una leale collaborazione tra Stato e Popolo sia indispensabile per garantire ripresa e riequilibrio. Fin da subito, però, ha invocato anche una seria assunzione di responsabilità da parte delle Istituzioni, chiedendo la scelta coraggiosa dell’introduzione dell’obbligo vaccinale, solo di recente introdotto limitatamente alla fascia d’età superiore ai 50 anni. Oggi, con ancora maggiore convinzione, si torna a insistere nelle richieste di chiarezza e trasparenza informativa e di scelte improntate a serietà, coerenza e responsabilità. Non venga ignorata la sofferenza di un Popolo che chiede soltanto credibilità.