Scanno, come anche altri paesi montani con le stesse caratteristiche, fa registrare un continuo calo di presenze: di abitanti e specialmente di residenti fuori sede che ritornano sempre più di rado, vuoi per l’età avanzata ma anche per i costi troppo alti, soprattutto durante il periodo invernale. In questi ultimi anni il fenomeno sta investendo anche molti giovani ed intere famiglie che progressivamente lasciano i propri luoghi d’origine in cerca di lavoro e nuove opportunità di vita.
A Scanno, durante quest’ultimo quinquennio, i decessi in media sono stati il quadruplo delle nascite. Questa evidente sproporzione e il flusso migratorio che non da cenni di arretramento e che prosegue ormai ininterrottamente, sta generando più di qualche allarme che non vede altre soluzioni se non un piano strategico ed articolato che coinvolga tutti i Comuni della valle.
In passato si diceva che probabilmente il fenomeno era dovuto “ai terremoti, alle carestie o semplicemente al richiamo della vita di città”. Oggi invece è essenzialmente colpa della crisi economica, della mancanza di lavoro, delle tasse e bollette “salate”, dell’assenza della politica, mancanza d’idee e la poca attitudine al sacrificio. Fanno molto pensare i tantissimi cartelli “vendesi” attaccati ai portoni delle abitazioni nel centro storico, le cui stradine e le attigue piazzette, per lunghi periodi del giorno, rimangono deserte e dove non si incontra nessuno in giro con il rischio di diventare presto terra di conquista per malintenzionati propensi ad effettuare furti ed atti vandalici.
Ora come ora, è inutile piangersi addosso, si può sperare di risolvere in parte il problema con la fusione dei Comuni al fine di ottimizzare i costi e i servizi ai cittadini. Ed è il momento di superare le solite congetture: “si litiga quanti si è in pochi, figuriamoci in tanti! Piuttosto che: non si metteranno mai d’accordo, troppo differenti culturalmente, ecc”. A ben dire non c’è via d’uscita; i piccoli Comuni in Italia sono troppi, 68 di loro fondendosi hanno già dato vita a 25 nuovi Comuni riducendo di molto le spese di gestione, le tasse e gli sprechi. Di conseguenza la possibile unione dei Paesi della valle del Sagittario gioverebbe molto a tutta la sua popolazione che, anche in questi primi due mesi del 2022, fa registrare un’ulteriore diminuzione.
Fa piacere che la stampa nazionale s’interessi ai nostri Borghi portandoci tanta pubblicità. Fa piacere l’invito a visitarci per ammirare il nostro lago a forma di cuore, fa altrettanto piacere il ritorno di pensionati presso il proprio luogo di nascita per un fatto affettivo e per godersi il meritato riposo. Fa immensamente piacere che qualche famiglia, eccezionalmente, riprenda ad investire nel territorio in attività agricole e di ristoro. Il più grande dei piaceri però ci viene da tutte quelle Associazioni Culturali, di Volontariato, Sportive e da tutte quelle persone che ancora oggi, con impegno e passione, si adoperano gratuitamente per mantenere vivi questi nostri luoghi.