L’Abruzzo è partito dal gusto e dal benessere all’apertura ufficiale della Borsa internazionale del Turismo a Milano nello stand assegnatogli, un’area di 300 metri quadrati dalla quale è stata presentata la proposta turistica che comprende un percorso di valorizzazione delle ricchezze e delle peculiarità che il nostro territorio può offrire al mercato del turismo. In apertura i saluti dell’assessore al Turismo, Daniele D’Amario, del presidente della Camera di Commercio Chieti-Pescara, Gennaro Strever, e del presidente della Camera di Commercio Gran Sasso, Antonella Ballone, i tre rappresentanti di enti e istituzioni che insieme hanno organizzato la presenza dell’Abruzzo alla Bit 2022.
A seguire, gli interventi dello chef Niko Romito, ideatore dell’Accademia Niko Formazione e promotore del Campus Ricerca e Alta Formazione nel quale è stato previsto un progetto di alta formazione finanziato dalla Regione Abruzzo. Prevista anche la presenza dell’assessore alle Formazione, Pietro Quaresimale. I lavori sono stati coordinati dal giornalista Giovanni Angelucci. Per finire, l’appuntamento con il convegno “Sulle vie della Transumanza, patrimonio culturale immateriale dell’Unesco”, con gli interventi del presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, dell’assessore Daniele D’Amario, dei presidenti delle due Camere di Commercio, Antonella Ballone e Gennaro Strever, del componente della Camera di Commercio Chieti Pescara, Lido Legnini, e di Vito Siganti, coordinatore Mirabilia Network.
La presenza dell’Abruzzo alla Bit – ha detto l’assessore D’Amario – vuole rappresentare un modo di ripresa dell’attività di promozione turistica; negli anni della pandemia abbiamo portato avanti una strategia di promozione diversa, ora è necessario riaccendere tutti i canali del contatto e della presenza e il successo conseguito dall’Abruzzo alla Borsa mediterranea del turismo a Napoli conferma che la strada intrapresa è quella giusta. Sono convinto – conclude l’assessore al Turismo – che anche a Milano sapremo indirizzare la nostra promozione verso quei mercati turistici a noi storicamente e tradizionalmente più congeniali”.