La fine ufficiale della seconda guerra mondiale è datata 2 settembre 1945. La sconfitta delle forze nazifasciste presenti in Italia è precedente: avvenne il 3 maggio, quando la cosiddetta resa di Caserta sancì la fine della campagna d’Italia condotta dalle forze alleate e partigiane. Perché dunque la Festa della Liberazione si celebra ancora prima, cioè il 25 aprile?
La risposta è che quello fu il giorno nel quale il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia (CLNAI) proclamò l’insurrezione generale della città di Milano, in cui si trovava la sede del comando del CLNAI. Un appello che seguiva analoghi inviti precedenti rivolti ai territori ancora occupati. L’obiettivo era che le forze partigiane imponessero la resa ai presidi fascisti e nazisti prima dell’arrivo delle truppe alleate, che avevano sfondato la Linea Gotica e stavano avanzando attraverso la Pianura Padana.
Dunque, la scelta del 25 aprile sottolinea il ruolo essenziale svolto da moltissimi italiani all’interno della Resistenza. Si trattò di un fronte vastissimo che abbracciava le più svariate convinzioni politiche: anarchici e democristiani, comunisti e socialisti, monarchici, repubblicani e liberali, tutti uniti (pur con differenze talvolta profondissime) allo scopo di porre fine alla dittatura fascista e di scacciare l’occupante nazista.
25 Aprile: l’ANA onora la memoria
di tutti i combattenti per la libertà
Viviamo tempi angoscianti, afflitti da eventi che credevamo sepolti nel dimenticatoio della storia. Proprio per questo cresce ancor di più l’importanza di celebrare una ricorrenza come il 25 Aprile. La liberazione dall’oppressione nazi-fascista fu un’azione corale, che portò in montagna quanti volevano garantire alla nostra Patria un futuro di convivenza civile e democratica: erano giovani uomini, col prezioso supporto di tante donne, provenienti dal mondo cattolico, dagli ambienti liberali, socialisti e comunisti e dai reparti delle forze armate che si ribellavano al giogo delle dittature.
Lo fecero tutti rischiando e soffrendo, ma soprattutto combattendo, perché l’aspirazione alla libertà richiedeva in quel momento anche le azioni più coraggiose.
L’Associazione Nazionale Alpini onora dunque oggi la memoria di tutti i combattenti per la libertà e lo fa nella consapevolezza che oggi più che mai i suoi valori di amicizia, fratellanza e solidarietà sono pilastri su cui si regge la convivenza pacifica della democrazia, che va difesa contro chiunque, con qualunque pretesto, voglia opprimerla.
Per questo ci stringiamo attorno ai nostri valori, ponendoci col consueto spirito al servizio delle nostre comunità.