Il mese di maggio è particolarmente sentito dai fedeli di Scanno devoti alla Madonnina del lago che da dieci giorni si trova nella chiesa madre per la celebrazione del mese mariano. A fine mese farà ritorno nella sua dimora abituale.
La suggestiva chiesetta dedicata alla Vergine Annunziata sorge sulle rive del lago di Scanno, in un luogo tradizionalmente considerato portentoso. Anticamente passava di lì un ripido sentiero, scavato nella roccia, che costituiva l’unico collegamento tra il borgo e i paesi vicini. La tradizione vuole che, nel tratto più pericoloso del viottolo, gli scannesi avessero collocato in un incavo naturale una statuetta della Madonna, a protezione dei viandanti; a partire dal Cinquecento cominciarono a registrarsi proprio in quel punto una serie di eventi prodigiosi e di apparizioni, la qual cosa portò nel 1697 alla decisione di edificarvi una cappella, consacrata nel 1702, dove venne collocato il simulacro miracoloso.
L’edificio sacro fu da allora, fino al secolo scorso, meta di pellegrinaggi da parte di devoti che vi giungevano numerosi dal resto d’Abruzzo, dal Lazio e da altre zone del Sud Italia, per venerare la Vergine e ottenerne la guarigione dai mali, in particolare dall’ernia.
La piccola chiesa, dall’epoca della sua fondazione, ha subito varie modifiche e rimaneggiamenti. In origine aveva l’ingresso sul lato rivolto verso la strada per Villalago: una scalinata scavata nella roccia immetteva in un piccolo portico con cinque arcate, attraverso il quale si accedeva all’interno, come si vede nella illustrazione eseguita nel 1843 dal paesaggista e viaggiatore inglese Edward Lear. Successivamente, a causa della realizzazione della strada rotabile (1870-71), si rese necessario demolire il porticato e spostare l’entrata sul lato che prospetta il lago.
I lavori di ristrutturazione vennero eseguiti su progetto dell’ingegnere comasco Lanfranconi, che ideò l’attuale facciata, con la scalinata a due rampe e la bifora posta sopra il portale d’ingresso. Agli inizi del secolo scorso nuove trasformazioni interessarono l’interno: in luogo dell’altare originario, nel 1903 venne eretto quello odierno in stile neogotico veneziano, cui alcuni anni dopo (1911-12) venne uniformato l’intero ambiente, con le decorazioni tuttora presenti.
Il progetto di rinnovamento si deve allo scultore Ettore Ferrari. In quell’occasione furono realizzate anche la pavimentazione (sostituita nel 1991) e la tettoia esterna in metallo. La chiesa ha custodito per secoli, sopra l’altare, la statuetta miracolosa della Madonna del Lago, che nel 1979 è stata purtroppo trafugata e sostituita da una riproduzione, eseguita l’anno successivo grazie alla devozione dello scannese Dante Ciarletta.