Nella giornata di Lunedì 30 Maggio è venuto a mancare a Roma Luigi Lombardi Satriani, uno degli antropologi più importanti del nostro paese. Scrittore e docente universitario, di origini calabresi, Satriani è stato un maestro ed una guida per intere generazioni di studiosi, un gigante della cultura meridionale grazie ai suoi lavori sul folclore e sulla società contadina. Iniziando la sua carriera accademica come assistente, divenne professore straordinario di storia delle tradizioni popolari all’Università di Messina, docente di antropologia culturale all’Università di Napoli per poi conseguire l’ordinariato in etnologia presso La Sapienza di Roma, passando ad insegnare all’Università della Calabria di cui è stato preside della facoltà di Lettere e Filosofia.
Presidente dell’Associazione Italiana per le Scienze Etno-Antropologiche (AISEA), con il suo pensiero ha innovato il campo della cultura popolare; tante le pubblicazioni e studi sulla sua regione in cui ha saputo coniugare la serietà dei criteri scientifici ad una rara e non comune capacità comunicativa. Personaggio di rilievo per la politica italiana, è stato senatore della Repubblica: di estrazione marxista, fu senatore per l’Ulivo nella legislatura 1996-2001. Era il nipote di Raffaele Lombardi Satriani, uno dei più eminenti studiosi internazioni di storia delle tradizioni popolari e veniva chiamato “barone rosso” per i suoi nobili natali e le sue battaglie politiche.
Vincitore del Premio Scanno nel 1995 per la sezione “Antropologia culturale e tradizioni popolari”, la sua presenza da anni era immancabile all’evento come amico e membro di giuria. Tanti gli studiosi da lui con fierezza premiati. Un uomo di acuta intelligenza, una persona signorile e di piacevole compagnia, la sua scomparsa getta in un grande dispiacere a chi ha avuto l’onore di conoscerlo. Ciao professore! Con te l’Italia intera perde una pietra miliare.
Giulia Di Bartolo