Di cinque metri, a causa della siccità, l’abbassamento del livello dell’acqua del lago di Scanno, bacino naturale che anche quest’anno ha conquistato la bandiera blu Fee e con 3 vele si è classificato al 28/o posto su 73, della classifica nazionale dei laghi stilata dalla Fondazione per l’educazione ambientale.
Un abbassamento del livello delle acque che potrebbe mettere a rischio la sopravvivenza di flora e fauna locali, tipiche del bacino lacustre situato a 930 metri di quota. Una situazione allarmante per uno dei siti turistici più suggestivi d’Abruzzo, il caldo africano l’ha messo a dura prova così come già accaduto per settori e colture specifiche nell’agricoltura.
Siccità, in Europa la peggiore degli ultimi 500 anni
La siccità in Europa nell’estate del 2022 è stata la peggiore degli ultimi 500 anni. Lo indicano i dati del Programma europeo di osservazione della Terra Copernicus, gestito dalla Commissione Ue e dall’Agenzia spaziale europea. Le immagini registrate dal satellite Sentinel 2 indicano che, tra il primo luglio e il 31 agosto, vaste regioni sono passate da un verde acceso a un marrone arido. I danni più gravi sono ben visibili nel sud-est della Gran Bretagna, in Francia settentrionale e in Germania, Polonia ed Europa orientale.
Anche i dati ricavati dall’Osservatorio Globale sulla Siccità (Global Drought Observatory) indicano che il 47% dell’Europa ad agosto si trovava in condizioni allarmanti: i segnali più gravi erano la mancanza di umidità nel suolo e gli effetti negativi sulla vegetazione. Inoltre, il livello dell’acqua nei fiumi, compresi il Reno, il Danubio e il Po, è sceso così tanto da impedirne la navigazione, mentre il clima eccezionalmente caldo e secco ha notevolmente aumentato il rischio di incendi boschivi.
La siccità è stata descritta come la peggiore che l’Europa abbia registrato in 500 anni: l’ultima grande siccità, infatti, colpì il Vecchio Continente nel 1540. L’ ondata di caldo estremo avvenuta in quel periodo fu molto persistente, con una durata di ben 11 mesi, portando a circa 90-95 giorni di pioggia in meno rispetto alla media dell’Europa occidentale e centrale del XX secolo. La siccità idrologica risultò altrettanto estrema: la portata di fiumi come Reno ed Elba scese addirittura del 90% e i corsi d’acqua più piccoli si prosciugarono completamente.
Secondo i dati di Copernicus Atmosphere Monitoring Service, gli incendi boschivi in Europa hanno causato il livello di emissioni più elevato degli ultimi 15 anni. La combinazione dell’ondata di calore di agosto con le prolungate condizioni di siccità in tutta l’Europa occidentale ha determinato un aumento dell’attività, dell’intensità e della persistenza degli incendi boschivi.
Secondo i dati distribuiti da CAMS Global Fire Assimilation System, che si avvale di osservazioni satellitari relative alla localizzazione degli incendi boschivi e della Potenza Radiativa di Fuoco – una misura d’intensità per stimare le emissioni degli inquinanti atmosferici presenti nel fumo – le emissioni totali per gli incendi boschivi dell’Unione europea e della Gran Bretagna dal primo giugno al 31 agosto 2022 sono stimate pari a 6.4 megatonnellate di carbonio, il livello più alto per questi mesi dall’estate del 2007.
CAMS, implementato dal Centro Europeo per le Previsioni Meteorologiche a Medio Raggio per conto della Commissione europea e finanziato dall’Unione europea, riferisce che le emissioni rilevate nell’estate 2022 sono state in larga parte causate dai devastanti incendi che hanno interessato la Francia sud-occidentale e la penisola iberica, con Francia e Spagna con il più alto numero di emissioni causate da incendi boschivi degli ultimi 20 anni.