Il Premio Nazionale della Pastorizia è un’iniziativa, promossa dai Gal d’Abruzzo – con il Gal Gran Sasso Velino e il Gal Marsica, tra i promotori – che vuole rendere omaggio a quattro protagonisti della storia recente abruzzese, quella indissolubilmente legata alle montagne, al mondo della pastorizia e della tutela dei prodotti abruzzesi. La sua istituzione sarà presentata in occasione di Terra Madre Salone del Gusto di Torino e si terrà ogni anno, inserito proprio all’interno del programma della rassegna Ovini, storico appuntamento per Campo Imperatore e per l’intero territorio regionale e non solo. Dalla tenda Abruzzo del Salone del Gusto di Torino risuonerà il ricordo di Giovanni Cialone, Giulio Petronio, Gregorio Rotolo e Pierluigi Imperiale, quattro pilastri della tradizione abruzzese, legata soprattutto alla pastorizia: perché proprio loro quella tradizione l’hanno custodita, tramandata alle nuove generazioni, protetta da una contemporaneità sempre più lontana dalle pratiche antiche e, soprattutto, l’hanno valorizzata, ogni giorno, con il lavoro costante, la fatica senza risparmio e l’amore quotidiano.
Il Premio Nazionale della Pastorizia entrerà allora di diritto tra le manifestazioni simbolo di una Regione che sulla Transumanza ha costruito anni di un’economia florida: un’autentica epopea della lana, con la cornice di un paesaggio ridisegnato dai lunghi viaggi dei pastori, accanto alle greggi. Da Collemaggio fino a costeggiare il Mare Adriatico e poi ancora lontano, per arrivare al Tavoliere delle Puglie. Maggiori dettagli sul premio saranno descritti nel corso dell’evento di istituzione, inserito nell’ambito del vasto programma di Terra Madre, che vede i 7 Gal abruzzesi impegnati a promuovere le eccellenze enogastronomiche d’Abruzzo. Cinque gli appuntamenti principali che sono stati organizzati e curati dai Gal, con la collaborazione e il sostegno della Regione Abruzzo, di Slow Food e delle Camere di Commercio abruzzesi. L’evento ci sarà oggi, sabato 24 settembre, alle 18:30, nella tenda Abruzzo del Salone del Gusto.
Nel segno del ricordo, della storia che diventa memoria e di una passione immortale, che si chiama Pastorizia.
Ex direttore del Servizio veterinario provinciale, per professione, era noto soprattutto per la sua costante attività, portata avanti nel tempo, nel tramandare la tradizione della Transumanza. In tanti lo ricordano sotto il sole di Collemaggio, accanto alle greggi, con gli occhi luminosi. Pierluigi Imperiale è venuto a mancare all’età di 67 anni ed era uno stimato medico veterinario, conosciuto su tutto il territorio regionale. Ha sempre avuto un ruolo di primo piano nell’azione di tutela e continua riscoperta di una delle più caratteristiche tradizioni d’Abruzzo, legata al mondo e alla vita pastorale.
Pastore e custode della tradizione pastorale abruzzese, Gregorio Rotolo è scomparso all’età di 62 anni, dopo aver combattuto contro una brutta malattia. Conosciutissimo in Abruzzo e anche fuori regione, come simbolo di una pastoriziaantica, forte della tradizione, della fatica e di una passione secolare. Titolare di un’azienda a Scanno, Bio Agriturismo Valle Scannasse da Gregorio, Rotolo era il vero simbolo dei pastori d’Abruzzo e della pastorizia, con apparizioni in tv anche nel programma Linea Verde.
Il padre del pregiato pecorino canestrato di Castel del Monte, Giulio Petronio, è venuto a mancare all’età di 63 anni. L’attività di Giulio Petronio è molto conosciuta da 35 anni: la sua azienda conta la presenza di circa 2200 ovini e nel tempo è diventata una realtà multifunzionale. Pastore e grande produttore caseario, era referente dei produttori del Presidio del canestraio di Castel del Monte, protagonista di progetti di valorizzazione della pastorizia e di tutela della biodiversità nell’area aquilana.
L’architetto aquilano Cialone, storico ambientalista, fu vice presidente del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, assessore comunale dell’Aquila nella giunta dell’ex sindaco Centi e attivista dell’associazione Italia Nostra. Fu alla guida di numerose battaglie a tutela dell’ambiente e dell’agricoltura, con un’attenzione costante ai prodotti tipici della terra abruzzese. Era, inoltre, responsabile dei Presidi Slow Food dell’Aquila.
Fonte: Il Capoluogo