Il 27 gennaio del 1945 le truppe dell’Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz. L’Onu dal 2005 ricorda questo giorno della liberazione. Le truppe sovietiche del “1º Fronte ucraino” arrivarono per prime scoprendo il campo di concentramento e liberandone i superstiti. La scoperta di Auschwitz e le testimonianze dei sopravvissuti rivelarono compiutamente per la prima volta al mondo l’orrore del genocidio nazista. In Italia, l’istituzione della Giornata della Memoria il 27 gennaio precedette di cinque anni la risoluzione dell’Onu. Eventi e incontri in Abruzzo per perpetuare la memoria dell’olocausto e le vittime della Shoah.
Il ricordo implica il rispetto del sacrificio delle vittime e deve essere visto come momento di crescita che porti le ragazze e i ragazzi d’oggi a riflettere e aiuti a diventare Cittadine e Cittadini rispettosi di tutti gli esseri umani. Questa giornata non è, e non deve essere, solo una ricorrenza istituita per ricordare e non dimenticare i 15 milioni di persone rimaste vittime dell’Olocausto: deve essere monito e motivazione, insegnamento e ispirazione per la vita civile.