In Abruzzo ha invece vinto, se pur di poco, Bonaccini, con 10.368 voti, contro i 10.131 della Schlein. I votanti di Scanno e Villalago sono stati 60: 37 i voti per Bonaccini e 23 per la Schlein.
È la prima donna alla guida del partito. Ed è la più giovane: ha 38 anni. “Il popolo democratico è vivo, c’è ed è pronto a rialzarsi con una linea chiara” – ha detto Elly Schlein parlando alla sede del suo comitato – “Saremo un problema per il governo Meloni, saremo qui. Da domani lavoreremo insieme nell’interesse del paese. Lavoreremo per l’unità, il mio impegno è di essere la segretaria di tutte e di tutti, per tornare a vincere”.
Le aspettative per la nuova stagione del Pd si concentrano anche sulla capacità di chi va a sedersi al Nazareno di costruire una nuova squadra, di voltare pagina con i dirigenti. Per tutta la campagna, i due sfidanti si sono rinfacciati la vicinanza o l’appoggio dei vari esponenti di vertice del partito, accusati della crisi del Pd culminata nell’ultima sconfitta, quella delle politiche di settembre: Giorgia Meloni a Palazzo Chigi e dem al 19,1%. Chi prende le redini del partito è chiamato a dimostrare già dai nomi il senso del cambiamento. Non ci sono ruoli e compiti già definiti. Però ci sono i propositi di Bonaccini e di Schlein e i volti di chi li ha affiancati in questi mesi. Il presidente dell’Emilia Romagna ha più volte detto di puntare sugli amministratori locali. La Schlein punta invece su donne e giovani.