Viaggia in direzione ostinata e contraria sin dal titolo, Facciamo pace, il volume che Susanna Camusso ha scritto insieme ad Alterio Frigerio e Roberta Lisi e che è stato pubblicato dalla casa editrice Strisciarossa (pagg.136, euro 14,25). Perché questo non sembra affatto il tempo dei costruttori di pace quanto piuttosto dei pistoleri che rispondono ai banditi, il tempo che seppellisce sotto le urla dei civili terrorizzati e sotto il martellare dei bombardamenti ogni proposta di cessate il fuoco, di confronto, di ripristino di qualsivoglia relazione.
Se la guerra in Ucraina ci colpisce perché è appunto prossima alle frontiere europee, basta allungare un po’ lo sguardo per scoprire che sono almeno 150 i conflitti e le aree di crisi in atto nel pianeta, dalla Siria allo Yemen, dalla Libia all’Afghanistan, dall’Etiopia alla Palestina, dal Sudan al Congo, nel Centro America o nel Sud Est asiatico, spesso in regioni cruciali per gli equilibri dell’Italia e dell’Europa.
Da quando è scoppiata la guerra in Ucraina, le condizioni di vita di tante persone stanno peggiorando e i piani della già debole ripresa e la lenta uscita dalla pandemia sono stati seriamente compromessi. Si è di fronte a un drammatico aumento dei costi di tutte le materie prime, è in atto una crisi energetica senza precedenti e siamo di fronte a un costante processo di impoverimento destinato a durare nel tempo. La prosecuzione della guerra, sommata alle conseguenze del cambiamento climatico e all’acuirsi delle disuguaglianze, sta portando con sé, a livello nazionale come a livello globale, una condizione economica e sociale a dir poco incerta.
Per saperne di più: Scanno, domenica 6 agosto, ore 18.00.