Il cielo stellato è una costante fonte di meraviglia, tra scoperte scientifiche, miti e folklore. E, a proposito di folklore, come ogni anno si riaccende lo spettacolo delle meteore in prossimità del 10 agosto: arriva la Notte di San Lorenzo.
Cosa sono le “stelle cadenti”?
“Stelle cadenti” è un’espressione impropria, sebbene ricca di fascino. Gli astronomi, infatti, preferiscono l’utilizzo del termine meteore, per indicare queste fugaci scie luminose visibili di notte. Le meteore sono, in larga parte, detriti di asteroidi o comete che si surriscaldano fino a diventare incandescenti nel momento in cui entrano a contatto con l’atmosfera terrestre. La collisione di questi frammenti con le molecole presenti nella mesosfera (tra i 76 e i 120 km di quota) genera le scie di luce che si possono osservare ad occhio nudo. Il nostro pianeta è “colpito” da milioni di meteore ogni giorno, tuttavia esistono periodi particolarmente propizi per l’osservazione di questo fenomeno astronomico, come le notti tra il 10 e il 13 agosto.
Le Perseidi, le “Lacrime di San Lorenzo”.
Il nostro pianeta attraversa saltuariamente delle scie di corpuscoli e detriti lasciate da asteroidi e, soprattutto, comete. Quando ciò accade, il fenomeno delle stelle cadenti si intensifica e, dunque, aumenta la possibilità di poterne osservare molteplici (anche diverse decine!) nel corso di una singola notte. Le Perseidi sono proprio una di queste scie di detriti, lasciate dalla Cometa Swift-Tuttle, corpo progenitore di questo sciame meteorico. Queste meteore sono attive dalla fine di luglio fino al 20 agosto circa: il momento di massima attività dello sciame, chiamato picco, avviene solitamente nelle notti tra il 10 e il 13 agosto. Le meteore Perseidi devono il loro nome alla costellazione di Perseo, radiante dello sciame: le scie infatti si “irradiano” da questa costellazione, verso ogni direzione della volta celeste. Individuare la costellazione di Perseo è un ottimo punto di partenza per aumentare le possibilità di osservare un gran numero di scie luminose.