Punto di riferimento della cultura e della tradizione scannese, tratto distintivo dell’epopea pastorale che il borgo ha vissuto per secoli, è il costume antico delle donne di Scanno. Molti importanti studiosi hanno affermato che “chi porta il vanto del costume d’Abruzzo è naturalmente Scanno”.
Alcuni studiosi di storia locale hanno ipotizzato l’origine orientale del costume, data da alcune abitudini delle donne di Scanno come quella di coprire il volto con una fascia di cotone (“ju abbruvudature”), lasciando scoperti solo gli occhi e la fronte, in segno di lutto, la cura e la riverenza (tipicamente orientale) nell’accudire e servire i loro uomini, il seguire il marito per strada rimanendo due o tre passi dietro, proprio come accadeva tra musulmani, l’accovacciarsi sul pavimento, con le gambe incrociate quando sono in chiesa. Altri invece ne hanno sostenuto la provenienza longobarda. I più antichi documenti che parlano dell’abbigliamento delle donne scannesi riguardano i corredi dotali dei secoli XVI-XVIII dove troviamo abiti molti diversi da quello di oggi. Una evoluzione dell’abito che si ferma negli anni cinquanta e che tuttavia non ha sminuito, nel tempo, la carica emblematica del costume femminile, soprattutto nella versione festiva.
Per saperne di più, importante appuntamento da non perdere assolutamente; questa sera ore 21.30 con La metamorfosi dell’abito delle donne di Scanno.