“Giocare con il dialetto”

Ascoltando s’impara (riempi gli spazi vuoti)

In piazza vecchia, vicino al……….., c’è una panchina con dei vecchietti, mi………anch’io per ascoltare i loro racconti. Parlano di quando andavano a ……..le pecore, tutti i santi giorni; con ai piedi le………., una giacca pesante, al collo un………., in testa un cappello e l’immancabile.………. per appoggiarsi. Da mangiare c’era ben poco: un pezzo di pane……. e un po’ di………e qualche volta la……….., e da bere acqua di fonte. Per accendere il fuoco si andava per………, e quando aveva preso bene ci si metteva sopra un bel………, e poi il………….per cuocere le patate o un po’ di verdura. Si dicevano anche di quando riscendevano giù in paese per le feste, quando potevano rivedere le………., con il………..in testa e le………..colorate, attratti particolarmente dal…………,invidiando chi aveva già la…….. Si sognava un bel paio di……. e una…………alla moda da indossare sopra una camicia candida e profumata. E si sognava di farle innamorare con una………….

Come annunciato nel numero di settembre 2023, ecco la soluzione:

Le parole da scegliere erano: angine – bastone; appennesèlla – serenata: ascede (assette) – siedo; cace – cacio; cappellitto – copricapo; cauze – pantaloni; cèppe – rametti secchi; chioppe – scarponi ciuòcche – grosso pezzo di legno; cummudine – corpetto; cuttore – pentolone; funtanine – fontanella; quatraje – ragazze; maccature – fazzoletto; mandère – grembiuli; pasce – pascolare; sciala – cravatta; sicche – secco; vecicchia – carne essiccata; zéta – fidanzata/sposa.

Soluzione:

In piazza vecchia, vicino al funtanine fontanella, c’è una panchina con dei vecchietti, mi ascede (assette) siedo anch’io per ascoltare i loro racconti. Parlano di quando andavano a pasce pascolare le pecore, tutti i santi giorni; con ai piedi le chiòppe – scarponi, una giacca pesante, al collo un maccature – fazzoletto, in testa un cappello e l’immancabile angine – bastone per appoggiarsi. Da mangiare c’era ben poco: un pezzo di pane sicche – secco e un po’ di cace – cacio e qualche volta la vecicchia – carne essiccata, e da bere acqua di fonte. Per accendere il fuoco si andava per ceppe – rametti secchi e quando aveva preso bene ci si metteva sopra un bel ciuocche – grosso pezzo di legno, e poi il cuttore – pentolone per cuocere le patate o un po’ di verdura. Si dicevano anche di quando riscendevano giù in paese per le feste, quando potevano rivedere le quatraje – ragazze, con il cappellitto copricapo in testa e le mandère – grembiuli colorati, attratti particolarmente dal cummudine – corpetto, invidiando chi aveva già la zéta – fidanzata – sposa. Si sognava un bel paio di cauze – pantaloni e una sciala – cravatta alla moda da indossare sopra una camicia candida e profumata. E si sognava di farle innamorare con una appennesèlla – serenata.

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