Il numero dei lettori di libri in Italia è calato di oltre tre milioni in tredici anni, va meglio negli Stati Uniti, in Germania, Regno Unito e Francia. Grande preoccupazione per il futuro dell’editoria italiana: come riportato dall’Istat, infatti, la maggior parte degli italiani (2 su 3) non legge neanche un libro all’anno.
Questo è stato il tema principale che è stato trattato venerdì 29 settembre durante l’evento “Il ruolo dell’editoria e dell’informazione per lo sviluppo sociale ed economico del Paese”, organizzato dall’azienda GV Group a Villa La Rotonda a Vicenza. L’appuntamento ha visto la partecipazione dei rappresentanti dei principali gruppi editoriali italiani per discutere sullo stato dell’arte del settore e per immaginare nuove prospettive e possibilità di sviluppo per il futuro.
“È cambiata la nostra relazione con il tempo” ha dichiarato Alberto Barachini, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega all’informazione e all’editoria, che ha partecipato all’evento. “Si è ridotta drasticamente la nostra capacità di attendere, di concentrarci e di isolarci – ha aggiunto Barachini -. Il recupero del tempo dedicato alla lettura credo passi per la formazione e, quindi, per l’educazione alla lettura cui i giovani possono allenarsi se sono motivati. Occorre selezionare libri che mantengano le promesse di copertina e stimolare gli autori a realizzare libri su temi come, per esempio, l’intelligenza artificiale e l’educazione digitale con un linguaggio e uno stile adatto ai ragazzi. Mi adopererò personalmente per portare il tema all’attenzione”.