Silvia Torresin, ha scritto per la Foce un interessante articolo sui minatori scannesi a Monteneve in Val Ridanna dal titolo:Una miniera, un villaggio, due comunità a confronto, di cui vi riportiamo la parte iniziale. Il servizio completo, da non perdere, lo trovate sull’ultimo numero del giornale, attualmente in edicola, uscito da qualche giorno.
S. Martino di Monteneve, quota 2355 m: questo il nome del villaggio tra la val Passiria e la Val Ridanna, a nord dell’Alto Adige, custode dei destini degli uomini delle gallerie, o uomini delle valigie, perché molti di loro giungevano da lontano. 150 km di cunicoli per la miniera più alta d’Europa attiva per oltre 800 anni, fino al 1980. Pochi caseggiati: le stanze dormitorio, le cucine, lo spaccio, il dopolavoro, una chiesa, un tempo anche una scuola. Perché lassù, nei primi anni del 900, hanno vissuto oltre 1.000 fra minatori, donne e bambini. Un fazzoletto di terra in cui si intrecciano pagine di storie impresse nei cuori di due comunità apparentemente lontane, i destini di famiglie tedesche e italiane, perlopiù abruzzesi, vicine nella fatica, nel lavoro duro, quasi impossibile. Un villaggio di cui restano pochi ruderi ormai, echi indelebili di molti ricordi, che ho avuto il piacere di ascoltare, raccogliere e documentare fra la mia terra natìa e l’Abruzzo…
Nelle foto Silvia a Scanno accompagnata da Agata, Igina, Pasquale, Michele, Maria Teresa.