La tutela ambientale e il benessere animale, ma anche lo spopolamento delle aree interne d’Abruzzo sono stati al centro di un evento tenutosi martedì 12 e mercoledì 13 a Giulianova, presso il locale Istituto Alberghiero “Crocetti Cerulli”.
L’iniziativa, intitolata “La Buona Carne s’impara”, fa parte di una tournée divulgativa organizzata in Abruzzo dal Consorzio di tutela Agnello del Centro Italia IGP. Dopo questa e le precedenti due tappe, tenutesi all’Aquila e Roccaraso, la programmazione si concluderà martedì 26 marzo presso l’Istituto Professionale per l’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera “De Cecco” di Pescara. Queste attività hanno il duplice obiettivo di formare i futuri professionisti della ristorazione e dell’hotellerie sul mondo delle carni ovine, e di sostenere una produzione pastorale ricca di rilevanti valori sociali, ecologici e culturali, con forti potenzialità economiche – si pensi al turismo gastronomico – ancora da sviluppare.
L’appuntamento di Giulianova si è articolato in diverse sessioni di lavoro, alcune strettamente didattiche, altre affidate a operatori del settore, altre ancora di trasformazione e degustazione offrendo molti stimoli agli alunni. Nel primo giorno il direttore del Consorzio Giampaolo Tardella ha presentato i fondamenti del disciplinare di produzione e ha illustrato anche il funzionamento di certificazione, tracciabilità e rintracciabilità del prodotto presso punti vendita, ristoranti e agriturismi. Al termine dell’incontro il presidente del Consorzio di tutela Agnello del Centro Italia IGP, Nunzio Marcelli, ha presentato le caratteristiche storiche e le vicende più recenti relative all’allevamento ovino del Centro Italia, a partire dall’uso che di queste carni si faceva già ai tempi dell’Impero Romano, toccando poi il ruolo che la carne di agnello ha avuto in eventi religiosi e storici, illustrando poi la pratica della transumanza, riconosciuta nel 2019 dall’UNESCO Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità. «I pastori» – ha concluso Marcelli – «invitano i consumatori a porre la necessaria attenzione alla qualità e alla provenienza delle carni di agnello, utilizzando, per una scelta consapevole, gli strumenti e le informazioni che il Consorzio mette a loro disposizione».