Il 25 aprile si celebra la Liberazione dell’Italia dal nazifascismo. Fu il primo passo verso la nascita della nostra Repubblica. Il 25 aprile, ormai da 79 anni, è un giorno speciale; rappresenta il nuovo inizio dell’Italia democratica, libera e repubblicana.
COS’È LA RESISTENZA?
«Forse non farò cose importanti, ma la storia è fatta di piccoli gesti anonimi, forse domani morirò, magari prima di quel tedesco, ma tutte le cose che farò prima di morire e la mia morte stessa saranno pezzetti di storia, e tutti i pensieri che sto facendo adesso influiscono sulla mia storia di domani, sulla storia di domani del genere umano».
A pronunciare queste parole è Pin, un ragazzino, protagonista del libro di Italo Calvino Il sentiero dei nidi di ragno. Pin è povero, e sta soffrendo durante la Seconda guerra mondiale; ma non è povero di coraggio e di voglia di fare qualcosa, anche di piccolo, per il suo Paese e per porre fine alla guerra, al fascismo e al nazismo. Pin è un personaggio di fantasia, direte voi! In realtà, nulla sarebbe stato possibile se, come lui, non fossero stati in tantissimi a credere di poter far qualcosa unendosi insieme in quella che è stata chiamata la lotta di Resistenza.
LA LOTTA DI RESISTENZA
Chi combatteva nella Resistenza era un partigiano: i partigiani non erano un esercito vero e proprio, ma erano civili che si armavano come potevano e si riunivano in gruppi per attaccare in ogni modo il nemico. Le loro azioni si affiancavano a quelle consistenti degli eserciti alleati e uniti riuscirono a vincere. I partigiani e tutte le parti che si opponevano ai nazifascisti (cattolici, comunisti, liberali, socialisti, azionisti, monarchici, anarchici) erano riuniti nel Comitato di Liberazione Nazionale. Dopo la guerra, questo Comitato partecipò attivamente alla nascita della Repubblica, partecipando alla scrittura della Costituzione, la quale fu ispirata ai princìpi di democrazia e antifascismo.
UNITI PER LA LIBERTÀ
Tantissimi italiani (donne, uomini e bambini), dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, decisero di lasciare le loro case o disertarono l’esercito per unirsi alla causa partigiana e contrastare l’occupazione nazista dell’Italia e il Governo fascista. Per i successivi due anni, fino alla fine di aprile del 1945, questi ribelli combatterono in ogni modo possibile l’occupazione dei tedeschi. Era gente comune, con poche armi, che già soffriva le penurie della guerra, eppure è riuscita a “resistere”. Ecco perché il 25 aprile è una data importantissima per il nostro paese, un modo per ringraziare il sacrificio di tanti italiani. I partigiani infatti hanno spesso pagato la loro resistenza al regime fascista perdendo la vita.