Tra gli anni ‘70 e ‘80 furono iniziati e ultimati i lavori di bitumazione della strada che collega Frattura a Scanno. E’ importante sottolineare che purtroppo anche per tale risoluzione ci vollero anni affinché si potessero ottenere tali risultati.
FRATTURA E LA TUTELA AMBIENTALE
Una giornata d’estate la serena tranquillità del nostro paese fu interrotta dall’arrivo di un camion dell’immondizia proveniente da Scanno intenzionato a scaricare in località La Ruccia. La sorpresa fu tanta che le persone restarono allibite, ma lo sbigottimento fu per poco tempo. Le donne del paese, i bambini e i pochi uomini presenti in paese (tanti altri erano impegnati al lavoro), si riunirono all’imbocco del paese dove c’è la deviazione per Frattura Vecchia, per impedire al camion il secondo viaggio di scarico. Alcune persone anziane si sdraiarono lungo la strada per impedire il passaggio del camion del Comune di Scanno. Arrivarono prontamente le autorità locali informate di quanto stava succedendo, ma fu vano il tentativo di disperdere quella gente decisa nella protesta. “Ricordo ancora, le espressioni minacciose e nel contempo simpatiche delle nostre donne coraggiose”. (Armando lafolla). La volontà di vincere quella lotta, in difesa della tutela dell’ambiente, ma soprattutto per il sopruso che le autorità comunali di Scanno stavano compiendo nell’ambiente salubre di Frattura, pur avendo la possibilità di smaltire i rifiuti in aree apposite del comune di Scanno, ebbe la meglio.
(NOTA: In tutte le occasioni in cui si metteva a rischio la tutela del paese, le donne di Frattura sono state sempre pronte e in prima fila, a difendere con energia i propri diritti, anche perché presenti, mentre gli uomini erano impegnati nel lavoro anche fuori).
E LUCE FU
Il dovere di ogni popolo è di combattere per i propri diritti non dimenticando i propri doveri. Dai nostri nonni, dai nostri genitori ci è stato sempre raccontato di un episodio avvenuto a Frattura anni fa. Il paese era stato ricostruito dal 1932 al 1940 ma si era privi dell’illuminazione pubblica e per la popolazione che doveva recarsi nelle stalle, situate al di fuori del paese, ad accudire gli animali, era pericoloso andarci al buio soprattutto quando c’era tanta neve, anche per l’avvistamento di branchi di lupi ed altri animali e in qualche incontro con gli amministratori, si ricevevano solo promesse e rinvii. I primi giorni di agosto del 1950, dopo 10 anni di promesse non mantenute, si decise di risolvere il problema così importante che riguardava tutti i cittadini del paese. La popolazione, riunitasi nella piazza, era in fermento e non più disposta ad ascoltare le inutili promesse di chi amministrava e si decise di passare all’azione.
Alcuni nostri giovani coraggiosi e forse anche altrettanto troppo giovani, insieme ad alcune donne, decisero di intervenire, procedendo al taglio dei fili della corrente all’altezza di un traliccio che si trovava nei pressi dell’attuale Park Hotel e che alimentava l’illuminazione di Scanno. Furono momenti di ansia e di grande preoccupazione per la pericolosità dell’operazione da fare e per le ritorsioni di un’azione perseguita dalla legge. Ma vinse la forza del coraggio sul timore delle conseguenze. L’obiettivo fu raggiunto. I giovani che avevano direttamente fatto l’azione furono individuati dalle forze dell’ordine, denunciati e rinviati a processo, con il rischio di pesante condanne. Il giorno del processo presso la Pretura di Scanno, i giovani trovarono la solidarietà di tutto il paese che presenziò all’udienza.
Ci furono attimi di grande tensione perché le forze dell’ordine facevano opposizione, prima dissuasiva e poi fisica, per la presenza di tutte quelle persone decise ad entrare nell’aula dell’udienze del vecchio Municipio di Scanno. Già dai primi respingimenti si capì che la situazione potesse degenerare e le forze dell’ordine, invero poche unità, non erano in grado di fronteggiare e garantire l’ordine davanti ad una massa umana decisa a resistere. Di fronte a quella situazione, il Pretore acconsentì la presenza dei cittadini di Frattura nell’aula, sino al massimo della capienza della stessa, e la tensione si stemperò, anche se si percepiva il disappunto di chi non poté entrare. A mitigare quell’altissima tensione, intervenne l’allora Sindaco di Scanno che, riconobbe le gravi disattenzioni dell’Amministrazione verso i problemi della frazione di Frattura, ed in particolare la mancanza dell’illuminazione pubblica. Giustificò l’azione dei giovani imputati, dichiarando che tale gesto era anche di tutta la popolazione, e chiese di non condannare gli incriminati. La sollecitazione del Sindaco fu accolta dal Pretore che emise un atto di assoluzione. Tutti i cittadini di Frattura tornarono al paese a piedi e alcuni anche con gli animali, sulla cui groppa misero persone più anziane e i ragazzini che i genitori avevano portato con loro. L’obiettivo fu raggiunto, il Sindaco di Scanno mantenne la promessa e, in occasione delle feste patronali di settembre, il paese venne illuminato.
Dal libro “A raccontar Frattura” di Armando Iafolla e Luciana D’Alessandro