L’ esposizione durerà fino al prossimo 26 gennaio. Nelle sale 160 foto e vari documenti.
Le mostre di palazzo Roverella rinnovano il loro successo. Sono già oltre 10mila i visitatori della grande mostra “Henri Cartier-Bresson e l’Italia” in corso, dallo scorso 28 settembre, a Palazzo Roverella di Rovigo. Il dato, accolto con molta soddisfazione dagli organizzatori, conferma le impressioni dei primi giorni, ovvero che questa straordinaria monografica avrebbe potuto competere in maniera brillante con le recenti mostre fotografiche del Roverella (Doisneau, Capa, Modotti) per diventare una delle mostre italiane più visitate della stagione.
I giudizi lasciati dai visitatori ne riconoscono la qualità: ricco e ben strutturato il percorso, una mostra ben pensata e di grande suggestione. Per la prima volta con questa esposizione viene documentato in maniera esaustiva e approfondita il rapporto tra colui che è stato definito “l’occhio del secolo” e l’Italia. Attraverso circa 160 fotografie e numerosi documenti, giornali, riviste, volumi, lettere, la mostra ripercorre le tappe di un rapporto iniziato prestissimo, già negli anni Trenta, e proseguito sino al momento in cui Cartier-Bresson ha abbandonato la fotografia, negli anni Settanta.
“Henri Cartier-Bresson e l’Italia”, promossa dalla fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo con il Comune di Rovigo e l’Accademia dei Concordi, con il sostegno di Intesa Sanpaolo, è realizzata in collaborazione con la Fondation Henri Cartier-Bresson di Parigi e la Fondazione Camera – Centro Italiano per la fotografia di Torino, con la curatela di Clément Chéroux, e Walter Guadagnini, direttori delle rispettive fondazioni e prodotta da Dario Cimorelli Editore.
La “quota 10 mila” è stata superata domenica. Tutti i segnali, e in particolare il forte crescere delle prenotazioni, portano a presumere che da qui al 26 gennaio, data conclusiva della mostra, si verificherà un significativo trend di crescita, soprattutto da parte di gruppi organizzati.