Boom del turismo in Italia

Comunicato Stampa

Rosario Santanastasio (Presidente Nazionale di Archeoclub d’Italia): “Le 234 milioni di presenze straniere non sono solo per mare ma anche merito del patrimonio culturale italiano, anche  dei borghi. Nel 2024 abbiamo avuto il calo, dunque c’è necessità un’attività di promozione radicale che vada oltre i siti tradizionali”.

Nel 2023, da dati Istat, è cresciuta la componente straniera con il 52,4% del totale e ben 234,2 milioni di presenze straniere. Di certo, queste presenze, non sono tutte per il mare, ma le abbiamo avute per la bellezza dei paesaggi, la ricchezza dei borghi interni, per la meravigliosa tradizione culinaria. Nel 2023 l’Italia ha registrato più presenze rispetto agli altri paesi europei e dunque ha raggiunto la leadership europea, ma nel 2024 non è mancato il calo a conferma della necessità di potenziare la promozione dei territori, soprattutto di siti archeologici, culturali e naturalistici meno conosciuti e del fatto che alcune località come la Costiera Amalfitana o varie città d’arte debbano necessariamente affrontare il tema del sovraffollamento.

Dai dati Istat, relativi al 2023 e contrariamente a quanto si potesse pensare, è il Nord – Est dell’Italia, il territorio preferito dai turisti, con ben 176,2 milioni di presenze pari al 39,4% del totale nazionale. Di questi 176 milioni, sono stati 76 i milioni di italiani ma 100 milioni gli stranieri che hanno preferito il Nord – Est. Un dato che testimonia la necessità di migliorare anche i servizi sul territorio in alcune aree dell’Italia. Le città d’arte più visitate sono state Roma con un aumento addirittura di 6 milioni di presenze, a seguire ci sono Venezia, Milano e Firenze. Nelle prime quattro città d’arte non abbiamo una città del Sud nonostante la crescita turistica che comunque è stata registrata a Napoli. Dunque cresce il turismo d’arte ma anche in questo caso, i dati confermano la necessità di una promozione del patrimonio culturale del Sud Italia, andando oltre i siti tradizionali e già conosciuti.

Il Sud detiene una grande presenza di patrimonio culturale e soprattutto archeologico. Sarebbe opportuno, ai fini promozionali, un rafforzamento della rete tra istituzioni e associazionismo, al fine di sviluppare programmi e progetti in grado di far conoscere il territorio definito di seconda fascia che comunque offre grandi capolavori e meravigliose atmosfere.  

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