Ringrazio per la cortese ospitalità che la Foce, la Piazza ed il Gazzettino hanno voluto riservare al mio articolo su Collerotondo. In particolare per le bellissime fotografie che hanno senz’altro completato in maniera professionale il messaggio che voleva trasmettere. Ho ricevuto diversi commenti, voglio porre l’attenzione su quelli che mi sembrano i più significativi: nostalgia, emozioni, litigiosità, rammarico, perché del solo nome, è acqua passata. “Nostalgia”. Non sono nostalgico. Nostalgia solo se viene interpretata nella maniera giusta. Intendevo far ricordare col sorriso, con la consapevolezza che siamo stati testimoni di esperienze belle ed istruttive sotto tutti punti di vista. Inoltre eravamo amici, uniti e giovani e, come si dice, di belle speranze. Sinceramente non mi aspettavo “Emozioni”. Ho potuto constatare di persona che molti occhi sono diventati lucidi. “Litigiosità”. Un amico che ama Scanno e ci osserva da lontano mi ha scritto “Scanno ha grandi potenzialità ma c’è troppa litigiosità”. Sarà la verità? “Rammarico” e “Delusione” per quello che poteva essere e non è stato?. Questo “SI”.
“Il perché del solo nome”. Molti hanno chiesto perché ho firmato l’articolo con il solo nome. Mi dicono che le nuove generazioni non associano il nome agli episodi ed alle persone. La nostra generazione usava solo i nomi e non i cognomi. In tutte le nostre attività scolastiche ed extra scolastiche questo ci faceva sentire di far parte di un qualcosa, di appartenere ad una comunità, di essere comunque uniti per raggiungere un obiettivo comune. Ora, non c’è più travaso di conoscenze ed esperienze tra generazioni. La ghettizzazione generazionale e di genere non permette di avere le informazioni necessarie per progettare un futuro in cui tutti si riconoscano. Senza passato non esiste futuro consapevole e condiviso, che sia in sintonia e prosecuzione di quello che ci hanno lasciato i nostri avi. La Scanno che tutti ammiriamo, di cui siamo fieri e ci vantiamo in ogni nostra manifestazione, è la loro, non la nostra.
Non mi aspettavo, invece, da parte di chi doveva riflettere ed agire “E’ acqua passata”. Cari ragazzi, della vostra acqua passata e del vostro amore disinteressato per il Paese, cosa è rimasto? Solo deserto e ruggine. Non ringraziamenti ed attestati di stima, ma solo derisione ed ironia. Mancano pochi giorni a Natale. Basta fare una ciambella dalle ore 17,00 alle ore 19,00. Vuoto pneumatico. Nessuna stagione invernale. Siamo tornati a prima del 1955. Non c’è rimasto che piangere. Referendum. Chi ha fiducia in questo sistema comprerebbe oggi un’azione del valore di 1.000,00 Euro? I cittadini di Scanno, di qualsiasi estrazione sociale, comprarono allora azioni per il valore nominale di 10.000 lire ciascuna. Entrambi i valori corrispondono al minimo stipendio mensile di oggi.
E’ compito delle istituzioni nel loro complesso ripristinare quella serenità di animo e quei rapporti virtuosi che mancano da tanto tempo. Gli unici in grado di portare ad una nuova fase di crescita culturale ed economica che il nostro Paese si merita. ALTRI TEMPI.
Giovanni Cetrone
La seggiovia, dall’archivio fotografico della Foce