Durante la notte della Befana, il centro storico di Scanno è animato dai canti gioiosi dei ragazzi, un’usanza che mantiene, nello spirito, i contenuti profondi della nostra storia millenaria. Scanno conserva ancora oggi, pressoché inalterati, antichi usi e costumi di particolare fascino e suggestione. Si tratta di tradizioni legate a riti di origine antica, per lo più connesse al ciclo delle attività pastorali. La maggior parte delle tradizioni resiste nel tempo grazie all’orgoglio e alla dedizione degli abitanti, i quali le fanno rivivere consapevoli della propria identità culturale.
L’anno delle tradizioni si è aperto, dunque, con la suggestiva serenata delle “Chezette”. Due i Gruppi che l’altro ieri, 5 gennaio, muniti di strumenti musicali, e con addosso la “cappa”, antico mantello scannese, si sono recati sotto le finestre delle ragazze del paese intonando il canto della “Chezetta” e altre canzoni in dialetto locale.
È servita pazienza e tenacia, ma possiamo oggi affermare che le nuove generazioni hanno introiettato l’importanza e il fascino di conservare questa e altre ritualità che, miracolosamente, sono sopravvissute alla massificazione conformista e commerciale, che considera le “feste” solo come occasione di consumo.
La Foce può rivendicare con orgoglio il merito di tenere alta la bandiera della difesa dell’identità della nostra comunità. Sarebbe sufficiente questo per giustificarne l’esistenza e l’impegno.
Prove di gruppo...
Foto: Enzo Gentile