…della serie: “Quando a Collerotondo Berta Filava”
Come diceva sempre Andreotti “ A pensar male degli altri si fa peccato ma ci si indovina”. Il sospetto che ci possa essere stato qualche forma di ostruzionismo mi attanaglia ancora adesso. E’ difficile esserne certi, ma tre episodi sospetti fanno riflettere. L’ultimo episodio in ordine di tempo, a cui dovemmo far fronte, è stata la fuoriuscita di alcuni bulloni dalla rulliera del pilone nr. 28. Per intenderci quello più basso e facilmente accessibile.
Fummo chiamati di urgenza. La seggiovia era in moto per trasportare il materiale necessario per montare la nuova sciovia baby. Il bullone si era incastrato nelle struttura portante bloccando la rulliera e la fune, agendo come una sega a nastro, la stava tagliando. Panico. In quel momento, con i lavori di ristrutturazione in atto, non avevamo la possibilità di comunicare via telefonica con Ernesto per far fermare l’impianto.
Data l’ora, le tre del pomeriggio, anche i walkie-talkie in dotazione si erano scaricati. Qualcuno doveva ridiscendere a piedi e di corsa da Collerotondo fino alla stazione di partenza. Giovanni Colaneri non si fece ripetere la cosa due volte. Avendo capito cosa fare, si precipitò a capofitto giù per il pistone. Noi rimanemmo alla stazione di arrivo in attesa che Ernesto e Giovanni tornassero con quanto serviva per riparare il danno e rimettere in moto l’impianto. Non potevamo perdere tempo, dato il poco tempo a disposizione per essere pronti per le feste natalizie. L’indomani mattina, alle 7,00, dovevamo essere in piena efficienza per continuare i lavori previsti dalla tabella di marcia Dopo tre quarti d’ora intravedemmo due figure che risalivano affaticati il pistone innevato. Siamo corsi immediatamente in loro aiuto. Si erano caricati in spalla la pesante attrezzatura che serviva per alzare la fune, smontare la rulliera lesionata e rimontare la nuova , anche essa portata a spalla per tutto il pistone.
Per qualcuno anche questa è acqua passata, cari Giovanni ed Ernesto. Questi si che erano ALTRI TEMPI.
Giovanni Cetrone
Al lavoro con un metro di neve fresca…