Sta facendo discutere, e non poco, il nuovo guard-rail installato in zona Acquevive. A detta di molti, oltre che brutto per il colore e il materiale, non si addice affatto ad una zona di montagna.


In proposito esistono guard-rail in legno e acciaio che hanno brillantemente superato le prove di crash test stabilite in base alla normativa UNI-EN 1317. Al riguardo ne abbiamo la piena evidenza in quanto già esistenti in altre zone della circumlacuale del lago di Scanno. Da una ricerca da noi effettuata, esistono barriere stradali in legno assolutamente sicure e resistenti. Parliamo di abete rosso lamellare marcato CE come strutturale che è stato in grado di superare tutte le prove come barriera H4, il che significa che è riuscito a contenere sia l’urto con un’auto da 900 Kg a 100 Km/h impattante con un angolazione di 20 gradi, sia quello con un auto-articolato di 38 tonnellate a 65 Km/h sempre con angolazione di 20°. Tradotto in pratica vuol dire che è stato possibile realizzare un prototipo di barriera di sicurezza in legno lamellare teoricamente utilizzabile e che prevedono il passaggio di mezzi pesanti.
Si può affermare che l’esempio rappresenti il caso estremo di una categoria di prodotti già da qualche tempo omologata dal ministero dei trasporti e il cui utilizzo sta trovando una diffusione sempre più ampia. Parliamo di barriere stradali in legno e acciaio (vedi foto in basso) che vengono suddivise in due categorie principali: quelle per bordo laterale e quelle per bordo ponte. Le prime, disponibili a una o due fasce, sono destinate ai guard-rail bordo strada, le seconde, sempre a due fasce e quasi sempre dotate di corrimano, sono invece destinate a ponti e parapetti.


Per garantire un comportamento ottimale del legno, in quanto deve resistere a lungo sia agli agenti atmosferici che all’inquinamento dovuto in massima parte al passaggio degli automezzi, viene trattato a fondo con un impregnante a base di sali minerali mediante applicazione in autoclave ad alta pressione. Questo per rispondere a chi asserisce che quelli oggi esistenti sarebbero più sicuri e meno soggetti a manutenzione.