Seggiovia: Perché solo 150.000,00 euro?

…della serie “Quando a Collerotondo Berta Filava” (10)

Con Deliberazione nr. 513 del 09/11/2023 il Consiglio Provinciale dell’Aquila ha accolto la richiesta del Comune di Scanno, prot. 81 del 04/01/2022, per la cessione a titolo gratuito della Seggiovia di Arroccamento Scanno-Collerotondo.

Si riportano alcuni punti della deliberazione e dell’allegata Perizia di Stima:

  1.  l’impianto insiste su terreni di natura civica per i quali la Provincia dovrebbe dotarsi di relativa concessione con l’eventuale regolarizzazione di tutti i canoni pregressi non corrisposti per l’occupazione degli stessi terreni;
  2. i costi necessari per la rimozione dell’impianto e per il ripristino dello stato dei luoghi, stimati dalla Provincia in 1.000.000,00 di euro, sono di gran lunga superiore al contributo di 150.000,00 euro richiesto dal Comune di Scanno;
  3. tutte le spese necessarie per la revisione quinquennale scaduta nel 2021 e per la revisione generale prevista nel 2025 sono a totale carico del Comune di Scanno;
  4. il Direttore di esercizio ha notificato interventi aggiuntivi di manutenzione il cui costo non è stato quantificato;
  5. il contributo di 150.000,00 di euro è concesso per tacitare ogni pretesa vantata o avanzabile in futuro dal Comune anche per indennizzi o canoni che dir si voglia;
  6. per i lavori di revisione del 2016 è stato scelto un costruttore diverso da quello originario dell’impianto che ha sostituito l’azionamento elettrico originale con uno di marca LAMET. In tal senso la previsione del D.M. 23/85 secondo cui i lavori di revisione generale “vanno affidati preferibilmente” al costruttore originario dell’impianto, non ha trovato applicazione.

Dall’analisi di questi semplici dati si deduce che la Provincia con la cessione a titolo gratuito ha evitato spese per un 1.000.000,00 di euro per lo smantellamento richiesto dal Comune e non ha pagato al Comune stesso i canoni pregressi.

Mentre il Comune di Scanno, a fronte di un contributo richiesto di 150.000,00 euro, per far ripartire l’impianto dovrà sostenere spese: per circa 800.000,00 euro per la revisione generale, per lavori non quantificati richiesti dal Direttore, per la ristrutturazione e messa a norma del rifugio, per la bonifica della zona vandalizzata durante gli anni di chiusura, per le manutenzioni successive alla revisione generale del 2025. Inoltre il Comune ha acquisito un impianto obsoleto (30 anni) e la Provincia si è scaricata degli obblighi passati e della responsabilità di eventuali malfunzionamenti derivanti dal non aver utilizzato la Leitner per la revisione del 2016. Però abbiamo discusso per ore dove è giusto scrivere a bilancio i 61.000,00 euro, dimenticando di informare la popolazione su come verrà finanziato più di un 1.000.000,00 di euro per far ripartire l’impianto di arroccamento per il solo periodo estivo e su quale bilancio graveranno le eventuali passività. La popolazione non ha delegato nessuno a continuare a far debiti che poi vengono scaricati sui più deboli.

Considerazioni a parte dovranno essere fatte sui beni ex Valle Orsara per far ripartire anche la stagione invernale. Quanti milioni sono previsti? Chi paga?

Perché non è stato richiesto almeno l’importo per la revisione generale o l’importo calcolato dalla Provincia stessa per lo smantellamento richiesto dal Comune?

Questa è cessione a titolo gratuito? Allora Babbo Natale e la Befana esistono.

Giovanni Cetrone

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