Buon numero di partecipanti al corso tenutosi a Scanno nel salone del Miramonti. La giornata, promossa dalla Fondazione Giorgio Castelli, ha avuto luogo in collaborazione con il Vas (Volontari Abruzzesi Sangue).

Imparare un massaggio cardiaco è un atto di amore. Impossibile praticarlo su sé stessi, necessario per chi si ha accanto. Insegnare la rianimazione cardio-respiratoria di base e l’uso del defibrillatore semiautomatico è la missione della Fondazione Giorgio Castelli. La onlus si rivolge soprattutto agli operatori sportivi e dopo un corso di 5 ore, tenuto da personale qualificato, eroga l’attestato di soccorritore non sanitario. Negli anni la Fondazione Castelli ha costruito una fitta rete di piccole associazione sportive dilettantistiche: ai loro allenatori insegna l’utilizzo del defibrillatore, oltre a esortare i dirigenti delle società a pretendere dagli iscritti i risultati dell’ecocardiogramma, l’unico esame che può individuare patologie cardiache congenite. Il modello da esportare è quello di Scanno, in Abruzzo, dove oltre il 15% della popolazione residente è capace di rianimare una persona e dove i defibrillatori sono installati nei punti nevralgici della città.

Oggi la diffusione dei defibrillatori è più capillare e le percentuali di sopravvivenza a un arresto cardiaco sono aumentate. L’attività mediatica, però, deve essere più incisiva. La cultura della prevenzione deve abbracciare i luoghi di lavoro, gli uffici, le strade. Avere più persone e più defibrillatori significa avere più possibilità di salvare vite.

La Fondazione Castelli
Giorgio Castelli è il nome del figlio di Vincenzo e Rita Castelli, deceduto su un campo di calcio nel 24 febbraio 2006 a causa di un arresto cardiaco. Se la struttura avesse avuto a disposizione un defibrillatore, probabilmente sarebbe ancora vivo. Da allora i genitori, insieme ai figli Alessio e Valerio, hanno iniziato a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della prevenzione delle malattie cardiovascolari, prima causa di morte nel mondo occidentale. In quattordici anni la Fondazione ha formato 15 mila operatori tra Lazio, Umbria e Abruzzo e coinvolto calciatori, tennisti vogatori, ginnasti, pallavolisti e giocatori di basket a prendersi cura del loro cuore. In tutto ha donato oltre 400 defibrillatori ad associazioni sportive, scuole e oratori. Un impegno che non è sfuggito al Capo dello Stato Sergio Mattarella, che ha insignito Vincenzo Castelli dell’onorificenza di Ufficiale al merito della Repubblica Italiana.