Siamo dunque a Pasqua, che quest’anno si definisce “alta” poiché si festeggia domenica 20 aprile a primavera inoltrata. La ricorrenza, che nella religione cristiana celebra la resurrezione di Gesù avvenuta il terzo giorno dopo la sua sepoltura, è l’occasione perfetta per dedicare a familiari e amici un gesto d’affetto.

La parola pasqua deriva dal greco: pascha, a sua volta dall’aramaico pasah e significa propriamente “passare oltre”, quindi “passaggio”. Gli Ebrei ricordavano il passaggio attraverso il mar Rosso dalla schiavitù d’Egitto alla liberazione. Per i cristiani è la festa del passaggio dalla morte alla vita di Gesù Cristo.
La tradizione di consumare l’agnello per Pasqua deriva dalla Pesach, la Pasqua ebraica. Infatti l’agnello fa parte dell’origine di questa festività. Con il Cristianesimo, il simbolo dell’agnello immolato per la salvezza di tutti diventa Cristo stesso e il suo sacrificio ha valore di redenzione.
La simbologia dell’uovo è evidente: dall’uovo nasce la vita che a sua volta veniva associata con la rinascita del Cristo e quindi con la Pasqua.

Nascere non basta. È per rinascere che siamo nati. Ogni giorno. (Pablo Neruda)