La festa in onore del Santo patrono un tempo segnava la conclusione della stagione estiva e l’inizio del periodo della transumanza, quando i pastori si preparavano per la partenza verso le Puglie. Il Paese infatti si spopolava e chi rimaneva si preparava a passare il lungo inverno. I festeggiamenti, anticipati quest’anno al 16 e 17 settembre, vengono annunciati alcuni giorni prima con un antico e originale rito che prevede il suono all’unisono di tutte le campane delle chiese di Scanno.
Una festa sentita e partecipata da tutta la popolazione. Nelle due giornate oltre ai rituali religiosi e la processione per l’antico borgo, si aggiungono eventi musicali d’intrattenimento. Il parroco don Giuseppe ha ringraziato tutti per l’organizzazione e per la partecipazione.
Il culto di Sant’Eustachio, protettore della caccia e dei pastori, si diffuse in tutto il meridione d’Italia. La statua del Santo, opera dello scultore intagliatore Giovanni Leonardo Manzoli di Brittoli (PE), è considerata tra le più belle dedicate al Santo. L’opera costò 50 ducati d’oro e fu portata a piedi. I portatori impiegarono più di una settimana di cammino da Brittoli a Scanno e come compenso non chiesero nulla pur avendo pattuito 15 ducati d’oro, chiesero soltanto di avere l’onore di portare in processione, per le vie del paese, la nuova statua il giorno in cui si sarebbero svolti i primi festeggiamenti di S. Eustachio.