Gli orsetti di Amarena sono grandi, stanno bene e sono ancora insieme. Dopo l’inverno, periodo in cui sono andati in ibernazione, da qualche giorno si sono svegliati. Le videocamere del Parco nazionale li hanno ripresi mentre “passeggiavano” uno dietro l’altro nel bosco. Nei lunghi mesi autunnali e invernali 2023-24, il Parco ha sempre dato aggiornamenti sui “cuccioli” di Amarena. Ovviamente quando opportuno e, soprattutto, sicuro, cioè proveniente da fonti certe: Guardiaparco, tecnici del Parco, persone affidabili.
Dal 10 gennaio non c’erano più segnalazioni di avvistamento da parte del personale e risultava quindi chiaro che fossero andati in ibernazione. Continuando a monitorare il territorio nei vari settori del Parco e dell’Area Contigua è stato grazie a questa importante azione che è stato possibile documentare il loro ritorno in attività dopo l’ibernazione invernale. Per ora i due orsi stanno bene e, soprattutto, sono ancora insieme come documentato in un video. Tra circa un mese potrebbero separarsi, come avviene per gli altri giovani orsi che vengono smammati a primavera dalle loro mamme, o restare insieme il tempo giusto per darsi ancora sostegno e rimandare a quanto sono ancora più grandi la separazione.
Da qui a poco tempo, dunque, non sarà affatto facile individuarli, non saranno diversi da tutti gli altri orsi della stessa età che si sono separati dalle loro madri. Sarà possibile essere sicuri della loro identità unicamente attraverso la genetica. Giusta la scelta di lasciarli liberi in Natura, una scelta per nulla facile né scontata, ma l’unica opportuna per dargli la possibilità di essere due orsi marsicani selvatici, entrambi vivi al termine del primo inverno, anche senza la mamma. Quale sarà il destino di questi due orsi? Al momento questo è impossibile dirlo. Possiamo essere sicuri che sanno orientarsi da soli, che non hanno bisogno del cibo e dall’uomo hanno bisogno solo di rispetto così come fatto fino a oggi, senza dimenticare mai che sono solo due esemplari di una popolazione di circa 60 orsi che ce la stanno mettendo tutta per sopravvivere. Non dimentichiamoci che anche ognuno di noi deve fare la propria parte aumentando le conoscenze e la consapevolezza verso una coesistenza possibile, concreta e soprattutto rispettosa.