Dopo anni di sperimentazione, la televisione nel 1954 fu avviata ufficialmente anche in Italia, con grande difficoltà di ricezione del segnale. Per la sua eccellente posizione geografica Frattura fu prescelta per le sperimentazioni necessarie all’attivazione potendo fare collegamento con gli impianti già attivi di Monte Faito (nei pressi di Napoli).
Accertata la funzionalità della ricezione, nell’anno 1956 a Frattura, arrivò la televisione, acquistata con il contributo di tutta la popolazione e con le entrate dei connazionali all’estero. Diversamente i Comuni di Scanno e Villalago, ma anche gli altri paesi della Valle del Sagittario, necessitavano ancora di altre prove e particolari attrezzature in grado di risolvere gli impedimenti alle onde magnetiche che trovavano un grande ostacolo nelle barriere rappresentate dalle montagne troppo a ridosso di questi paesi.
Nei primi tempi la televisione a Frattura si vedeva solo nei locali della parrocchia dove si recavano tutti i cittadini, grandi e piccoli a vedere i primi programmi trasmessi. L’antenna venne posta in cima al campanile e questo suscitò un certo stupore negli anziani e il negoziante Nicola Caputo esclamò: “a questo punto siamo arrivati… il diavolo sopra a Cristo!”
Anche da Villalago e da Scanno e da tutta la Valle Peligna, soprattutto i giovani, salivano a Frattura per vedere le partite di calcio. Ed erano in tanti perché proprio in quel periodo si giocava il mondiale con la partecipazione della nazionale italiana. Molto seguiti erano i teleromanzi e la tv dei ragazzi. Un bel primato per i fratturesi essere al centro del mondo televisivo. Negli anni successivi le famiglie più benestanti acquistarono il televisore ospitando nelle loro case quelli che non la possedevano.
Dal libro “A raccontar Frattura” di Armando Iafolla e Luciana D’Alessandro