Questa rubrica (ogni secondo venerdì del mese), si propone di presentare dei quadri di vita scannese nelle varie forme di arte pittorica, realizzati in passato ma anche di recente.
Camillo Innocenti (Roma, 14 giugno 1871 – Roma, 4 gennaio 1961), secondogenito di Augusto, avviato architetto, e di Enrica Santarelli. Solo dopo il completamento degli studi classici al liceo E.Q. Visconti, nel 1887, il padre assecondò la sua vocazione artistica, affidandolo al pittore L. Seitz, amico di famiglia. Intorno al 1889-90, entrò in contatto con D. Morelli e instaurò una duratura amicizia con A. Mancini, entusiasmandosi per l’uso del colore a grumi, steso a larghe spatolate, del maestro napoletano.
Nel 1904 soggiornò a Roccaraso, in Abruzzo, alla ricerca di nuove scene di vita contadina. L’anno seguente soggiornò a Scanno e le opere, lì eseguite, vennero presentate all’Esposizione nazionale di Milano, allestita per l’inaugurazione del valico del Sempione. Le opere abruzzesi manifestano un maggiore spirito realistico, quasi documentario, come sembra suggerire il fatto che i quadri recano il sottotitolo “Costume di Scanno d’Abruzzo”.
Sposalizio in Abruzzo (costumi di Scanno), realizzato nel 1905.