Donatella Di Pietrantonio vince il Premio Strega 2024

Donatella Di Pietrantonio, la scrittrice-dentista di Arsita, “conquista” l’Italia e vince il Premio Strega 2024 con 189 voti per il suo romanzo L’età fragile (Einaudi).

“Prometto che userò la mia voce scritta e orale in difesa di diritti per cui la mia generazione di donne ha molto lottato e che oggi non sono più scontati”. Ha detto Donatella Di Pietrantonio, emozionata dopo aver bevuto per due volte, come da tradizione dalla bottiglia dello Strega.

Al secondo posto Dario Voltolini con Invernale (La nave di Teseo), 143 voti e al terzo Chiara Valerio con Chi dice e chi tace (Sellerio), 138 voti. Al quarto posto Raffaella Romagnolo con Aggiustare l’universo (Mondadori), 83 voti, al quinto Paolo Di Paolo con Romanzo senza umani (Feltrinelli), 66 voti e al sesto Tommaso Giartosio con Autobiogrammatica (minimum fax), 25 voti.

A presiedere il seggio Stefano Petrocchi, direttore della Fondazione Bellonci al posto di Ada d’Adamo, vincitrice nel 2023, morta l’1 aprile dello scorso anno a cui sarebbe spettato come da consuetudine. Hanno votato in 644 su 700 aventi diritto, pari al 92%.

Nata ad Arsita, in provincia di Teramo, si è dapprima trasferita per studio all’Aquila dove, nel 1986, si è laureata in Odontoiatria, quindi a Penne, in provincia di Pescara, dove ha esercitato la professione di dentista pediatrica. Ha esordito nel 2011 con il romanzo Mia madre è un fiume, ambientato nella terra natale. Nello stesso anno pubblica il racconto Lo sfregio sulla rivista Granta Italia di Rizzoli. Nel 2013 pubblica il suo secondo romanzo, Bella mia, dedicato e ambientato all’Aquila. L’opera, influenzata dalla tragedia del terremoto del 2009 e incentrata sul tema della perdita e dell’elaborazione del lutto, è stata candidata al Premio Strega ed ha vinto il Premio Brancati nel 2014. Il romanzo viene ristampato da Einaudi nel 2018 e nel 2020 vince il premio letterario internazionale “Città di Penne-Mosca”.

Nel 2017 pubblica il suo terzo romanzo, L’Arminuta, anch’esso ambientato in Abruzzo; il titolo è un termine dialettale traducibile in «la ritornata». Il libro approfondisce il tema del rapporto madre-figlio nei suoi lati più anomali e patologici ed è risultato vincitore del Premio Campiello e del Premio Napoli. Dal romanzo è stato tratto, nel 2019, uno spettacolo teatrale prodotto dal Teatro Stabile d’Abruzzo, e, nel 2021, il film diretto da Giuseppe Bonito. Sempre nel 2017 è stata insignita dell’Ordine della Minerva dall’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti. Nel 2020 pubblica Borgo Sud, sempre ambientato in Abruzzo e considerato il seguito de L’Arminuta, poiché descrive storie successive delle due sorelle protagoniste del precedente romanzo. L’opera viene selezionata per partecipare all’edizione 2021 del Premio Strega, classificandosi al secondo posto e riceve il Premio letterario Basilicata nella sezione “Narrativa”.

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