Sono trascorsi sessantasette anni da quel fatidico 25 marzo 1957, quando i Capi di Governo di Belgio, Francia, Germania, Italia, Olanda e Lussemburgo apposero la firma sui Trattati di Roma, dando vita alla Comunità Economica Europea e avviando un lungo percorso di integrazione economica e politica che avrebbe portato alla nascita dell’Unione europea con la firma dei Trattati di Maastricht nel 1992.
Attualmente l’Unione europea si presenta come un ordine normativo postnazionale, uno spazio decisionale transnazionale sostenuto da delle istituzioni in evoluzione. Serviranno fin da subito anche delle politiche concrete per dare nuovamente alle persone la percezione di una prospettiva di futuro.
La discussione che ne emerge è l’occasione per riflettere sul ruolo che l’Unione stessa è chiamata a svolgere in un mondo sempre più multipolare e, trovandosi davanti ad un crocevia – come spesso è avvenuto nel corso della sua storia – sulla necessità di darsi nuovo assetto e forma e diventare un’Europa unita più sicura, prospera e sostenibile, più giusta e solidale nonché più forte sulla scena mondiale, al fine di rilanciare il sogno europeo.