Il nostro paese gode di una posizione geografica molto bella e spettacolare e dalla sua altitudine guarda il lago di Scanno e i monti che lo circondano da una posizione privilegiata.
Gode di un’insolazione prolungata che favorisce passeggiate giornaliere lungo la strada per godere dei raggi del sole che tardano a tramontare, con quasi più di due ore di ritardo rispetto ai paesi del circondario. Questo privilegio della natura spinge soprattutto gli abitanti di Scanno a fare quotidiane passeggiate nel periodo autunnale ed invernale, a piedi fino a raggiungere il paese.
Purtroppo la mancanza di comunicazione soprattutto con i paesi dell’Alto Sangro, votati da sempre alle attività del turismo invernale, non ha consentito un collegamento ed un consequenziale sviluppo del paese che ha subito un continuo spopolamento fino a ridursi ad alcune decine di abitanti residenti stabili per tutto l’anno. La stessa strada che attraversa le stupende Gole del Sagittario, decantata da visitatori stranieri sin dall’ 800, che collega Frattura con Sulmona, centro di riferimento per le attività lavorative, per la frequenze delle scuole, per i presidi sanitari, non facilita il pendolarismo giornaliero con il rientro nel paese al termine della giornata di lavoro e di studio.
Quando si rilevò che la costruzione della strada di collegamento Frattura-Alto Sangro che vide impegnato politicamente negli enti decisionali competenti, rappresentanti nativi di Frattura Italo Caputo e Ferdinando Caputo e dell’allora sindaco di Scanno prof. Antonio Ciancarelli, si avviò il percorso amministrativo non aperto al traffico, che consentiva sia pure con difficoltà agli ardimentosi di percorrerlo fino alla Montagna Spaccata con sbocco sul Piano delle Cinquemiglia, si intravedevano le possibili vie di collegamento e di sviluppo con questo conosciuto comprensorio turistico.
Il sogno dei fratturesi sembrava farsi realtà, ma le successive vicende politiche e amministrative portarono a fare altre scelte in ambito provinciale e regionale e anche il sogno svanì.
Oggi si può solo dire che una grande opportunità di sviluppo e di ripopolamento di Frattura, con una positiva prospettiva di crescita è stata persa e difficilmente saranno create le condizioni per realizzare quel sogno.
Dal libro “A raccontar Frattura” di Armando Iafolla e Luciana D’Alessandro