Come di consuetudine a inizio novembre si entra in clima Glorie: le tre contrade riprendono a organizzarsi nel rispetto della tradizione per la festa di San Martino. Tradizione che, ancora oggi, si porta dietro il suo significato originale fatto di antiche credenze pagane, di rituali magici o semplici feste contadine a esorcizzare l’inverno in arrivo con dedica al Santo che porge il suo mantello a un mendicante che moriva dal freddo. Importa poco il risultato e cioè chi vince o chi perde. In realtà, è il senso di appartenenza a una contrada ciò che conta veramente, poiché sentendosi parte di un gruppo, si è disposti a faticare duro con tutte le proprie forze.
Lo sanno bene persino i bambini e i ragazzi che hanno ereditato dai padri e dai nonni la passione per le Glorie. Per loro è importante sporcarsi a fondo di nero carbone per la “felicità” delle mamme, accendere le rispettive “Gloriette” realizzate con cura seguendo gli insegnamenti dei più grandi e soprattutto di sentirsi liberi, presi come da un gioco, nel bel mezzo del bosco. Com’è vero che durante gli altri mesi dell’anno si parli poco delle contrade, è comunque certo che in questo periodo fino al 10 novembre tutto il paese si dedica alla preparazione delle tre imponenti pire.
Ma come si distinguono le tre contrade? Qualche tempo fa chi abitava nella parte bassa del paese apparteneva a San Martino, gli altri chi di Cardella e chi della Plaja, più o meno vicini alle rispettive zone. C’è da dire che ufficialmente non esistono regole precise, requisiti o confini che possano indicarci a priori e con precisione di quale contrada si fa parte, la decisione è da sempre lasciata alla libera scelta di ognuno secondo le proprie sensazioni. Qualcosa però in questi ultimi anni è cambiata ed è un fatto straordinario. Le nuove generazioni infatti pur dichiarando apertamente di far parte di questa o dell’altra contrada, si definiscono unicamente esponenti del Popolo delle Glorie e lo si è visto con chiarezza anche nei festeggiamenti in piazza dove i cori, gli sfottò, le grida, gli abbracci, il dono alle ultime spose e la gioia unita alla soddisfazione di essere stati ancora una volta artifici della vittoria della tradizione, hanno fatto capire di che tenore sia ormai la competizione ma anche quanto sia importante restare uniti e quanto sia grande la volontà di continuare.
Appuntamento dunque al 10 novembre, giorno di vigilia della festa di San Martino, ore 18.30, quando scoccherà il momento dell’accensione delle tre Glorie, le cui fiamme illumineranno tutta Scanno.