Con la Risoluzione 836 (IX) del 14 dicembre 1954, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite raccomandò a tutti i Paesi di istituire la Giornata Universale del Bambino, da osservare come giorno di fratellanza e comprensione tra i bambini in tutto il mondo. L’ONU suggerì inoltre di incoraggiare, nella stessa giornata, la promozione degli ideali e degli obiettivi dello Statuto delle Nazioni Unite e del benessere dei bambini del mondo. La data scelta fu quella del 20 novembre, il giorno in cui l’Assemblea adottò la Dichiarazione dei diritti del fanciullo, nel 1959, e la Convenzione sui diritti del fanciullo, nel 1989.
La Convenzione, che è il trattato internazionale sui diritti umani più ampiamente riconosciuto, stabilisce una serie di diritti dei bambini, tra questi: il diritto alla vita, alla salute, all’istruzione e al gioco, così come il diritto alla famiglia, alla protezione dalla violenza, alla non discriminazione e all’ascolto della loro opinione.
Secondo l’ Unicef, ogni anno milioni di bambini sono vittime di violenze taciute. In ogni Paese, cultura e a ogni livello sociale i bambini subiscono varie forme di abuso, abbandono, sfruttamento e violenza. Gli abusi possono essere perpetrati nelle case, nelle scuole, nelle istituzioni, al lavoro, nelle comunità, durante i conflitti armati e i disastri naturali. In molti paesi, le punizioni corporali e gli abusi sessuali sono ancora ancora pratiche di violenza contro i bambini legali e socialmente approvate. La violenza può assumere varie forme: sfruttamento e abuso, tratta, punizioni corporali umilianti, reclutamento nelle forze armate e pratiche tradizionali dannose (tra queste il matrimonio precoce e la mutilazione genitale). Crescere subendo violenza e abusi condiziona pesantemente lo sviluppo, la dignità e l’integrità fisica e psicologica di un bambino.
Moltissime le iniziative che hanno avuto luogo in Italia in occasione della giornata, soprattutto in ambito locale.