…della serie: “Quando a Collerotondo Berta Filava” (8)
Nel 1975, con finanziamenti esclusivamente messi a disposizione da Mario Pietraforte, fu ricostruita ex novo la stazione di partenza, revisionata l’intera linea e sostituita la manovia con una nuova sciovia. Ma rimanevano irrisolti tutti gli altri problemi legati alla redditività complessiva della stazione, sempre critica e difficilmente risolvibile.
Dietro la spinta di quello che stava accadendo soprattutto a Roccaraso, l’allora sindaco Silvestro Spallone diede incarico a Riccardo Plattner di individuare soluzioni alternative a Collerotondo e in particolare le zone adatte al turismo invernale ed estivo. Ad ottobre 1976 Plattner consegnò al Comune di Scanno il documento intitolato “ Progetto studio di massima: Zone di turismo invernale sciistico. Impianti di risalita e piste relative. Zone di turismo estivo-passegiate e parcheggi”. Riportiamo di seguito alcuni brani che riguardano il capitolo dal titolo ZONA MONTEROTONDO-COPELLO:
“Purtroppo la seggiovia non è servita da una discesa fino a fondovalle fattibile, essendo quella esistente quasi chiusa dalla vegetazione ed inoltre non più accettabile oggigiorno. E’ troppo ripida e stretta. Bisognerà cercare una nuova soluzione altrimenti la seggiovia sarà solo un mezzo di arroccamento e di trasporto estivo.” “L’esiguità del terreno sciabile disponibile non consiglia ulteriore sviluppo”.“La zona è ripida e battuta dal vento”. “Dal Copello solo sciatori provetti potrebbero scendere e solo in condizioni di neve buona, per cui almeno ora , non ne vale la pena di arrivare sino in cima con un impianto” “Altre piste, sufficientemente larghe e facili dovranno essere tagliate nel bosco per servire l’impianto nuovo, che forse dovrà essere costruito in leggera curva.” “A sud-ovest del Monterotondo ci sono altra due piccole aree sciistiche il Vallone e la Serra del Monte. Sarebbero comunque delle soluzioni difficili per il vento ed altamente antieconomiche. Pertanto le indico come due zone di sci alpinismo”.
Questo è un documento pagato con soldi pubblici che riporta un’analisi completa dei territori “Area Passo Godi, Monte Godi fino alla Navetta. Area Monterotondo-Copello”. E’ stato mai preso in considerazione da coloro che hanno investito e vogliono continuare ad investire a Collerotondo? Zona che ha sempre dato problemi dal punto di vista economico e di logistica, mobilità in senso lato e parcheggi in senso stretto. O la presunzione è tale che le esperienze passate e le informazioni pagate e non pagate non contano niente? Settant’anni di alti e bassi, più bassi che alti, non hanno insegnato niente? Errare è umano, perseverare è diabolico.
SEMPRE ALTRI TEMPI,
Giovanni Cetrone