Il Pastore e la Signora

Di seguito pubblico la proposta che, in data odierna, ho inviato alle ACLI , relativa alla collocazione della statua del pastore, realizzata dal compianto Antonio D’Alessandro. Ovviamente il posizionamento dell’opera andrà studiato e valutato in dettaglio dai tecnici. Noi ci limitiamo alla sola idea.

Il 1° ottobre del 2002, d’accordo con l’allora sindaco Eustachio Gentile, scrissi una lettera, che conservo, inviata ad Antonio D’Alessandro, per ringraziarlo del regalo della statua del Pastore. Concludevo la missiva con questa frase:”L’opera è molto bella. Penso che potrebbe essere, in modo da studiare, collocata ai piedi della statua della donna in costume, a significare l’importanza dominante della donna nella società scannese e la calma forza virile del pastore, che vigila sulla donna e sul gregge, guardando però lontano l’orizzonte dei tratturi e dei paesi lontani dell’emigrazione”.

Sono passati quasi venti anni e non ho cambiato parere, confortato vieppiù dal ricordo di una frase di Antonio che, nel corso di una delle telefonate che mi fece dal Venezuela, mi disse che voleva scolpire il pastore, affinché facesse “compagnia” alla donna in costume.

Le bellezze e le ricchezze di Scanno sono frutto di secoli di sacrifici dei nostri antenati, che conducevano una vita durissima, sia sotto l’aspetto fisico che mentale. La gran parte dei ragazzi, dopo 2-3 anni di scuola, veniva mandata “alle pecura” e condivideva la durissima esperienza della transumanza nelle Puglie. Solo i figli dei proprietari che, fortunatamente, a Scanno, erano parecchi, studiavano a Napoli e divenivano “notabili” e “classe dirigente” locale. Alle donne la vita non riservava certo miglior sorte. Per millenni sono state “vedove bianche”, prima dei transumanti e, nell’ultimo secolo, di emigranti. A loro i compiti gravosissimi dei lavori del bosco, dell’orto, della casa, la cura dei figli e dei vecchi; senza contare quello che ha arricchito il nostro popolo: la preparazione dei pannilani (le cappe), con tutti i processi di lavorazione connessi.

Anche se dal punto di vista iconografico le due “rappresentazioni” artistiche sembrano così distanti, sotto l’aspetto filologico la vicinanza delle due opere propone una “storia coerente” da raccontare al visitatore:”La pastorizia transumante dei nostri uomini e l’industria dei pannilana delle nostre donne, hanno consentito di realizzare tutte le bellezze che da qui potrete ammirare. Benvenuti a Scanno”.

A mio avviso una diversa collocazione “isolata” sarebbe errata, soprattutto all’interno del centro storico, poiché come ogni scannese sa, nessun pastore si sarebbe mai sognato di frequentarlo con le “strangunère”, ma si sarebbe cambiato d’abito, indossando il vestito di panno scuro, la “mariula” e il cappello.

Il referendum “informale” svolto nel 2002 per la collocazione della statua della donna, su 343 votanti, vide stravincere, con 176 preferenze, la sistemazione attuale (la seconda proposta ottenne 101 voti). Sarebbe interessante sapere se questa mia proposta sarebbe accolta con favore .

Lascia un commento

error: Alert: Il contenuto è protetto!