Con il trasferimento della piccola immagine della Madonna del lago, domani, primo maggio, inizia nella chiesa parrocchiale il mese mariano dedicato alla Madonna.
Cenni storici
La chiesa di Santa Maria dell’Annunziata, altrimenti detta Madonna del Lago, fu fondata nel 1702 sul luogo in cui si trovava una sacra immagine mariana che compiva miracoli, sulla sponda sud del lago di Scanno.
L’aspetto originario era diverso da quello attuale. L’ingresso era sul lato nord-ovest verso Villalago con un portico a cinque archi, in seguito ai lavori per una strada rotabile intorno al lago avvenuti nel 1870-71, esso venne spostato sul lato meridionale, dove l’ingegner Lanfranconi di Como realizzò una scala di pietra a due rampe e una pensilina in metallo al di sopra del nuovo ingresso.
Ora la chiesa presenta tre facciate con il retro addossato alla parete di roccia. Vi si accede con una scalinata a doppia rampa simmetrica che, con la bifora posta sopra il portale, conferisce maggior prestigio al prospetto sul lago. L’interno ha subìto vari restauri all’inizio del secolo scorso: nel 1903 l’altareprimitivo venne sostituito con l’attuale in marmo su disegno di F. Galassi, in uno stile neogotico veneziano che ottenne talmente tanto successo da influire sul progetto di rinnovamento dell’architetto Ettore Ferrari che realizzò, negli anni 1911-12, un interno neogotico affrescato dai pittori scannesi Arcangelo e Silvio Centofanti, Egidio Berardi e Vittorio Spagnolo e Filippo Ballerini che curò i quattro profeti maggiori e la cripta sferica della volta. Ai fratelli Cerasoli, maestri intagliatori di Capestrano, si devono le due porte lignee; il pavimento e la tettoia esterna in metallo furono offerti dagli scannesi residenti nel Nord America.
Nel 1979 l’antica scultura lignea della Madonnina, databile sicuramente all’epoca dell’inizio della sua venerazione, veniva trafugata e, grazie alla devozione dello scannese Dante Ciarletta, nel 1980 fu possibile rimpiazzarla con quella attuale su cui vennero poste due nuove preziose corone offerte e intagliate dai maestri orafi scannesi Armando e Natino Di Rienzo.