Anche quest’anno ci sarà un Primo Maggio senza cortei, piazze, bandiere e comizi. E anche quest’anno il Primo Maggio sarà piuttosto all’insegna dell’emergenza sanitaria, dell’obbligo del distanziamento che impedisce di svolgere una vera e propria celebrazione della Festa dei Lavoratori nei luoghi consueti.
La storia ci insegna quanto le lavoratrici e i lavoratori abbiano impegnato le loro vite per conquistare e riconquistare la democrazia, liberare i popoli dalle oppressioni e rendere dignitoso il lavoro. Il Primo Maggio è la nostra storia, fatta di donne e uomini liberi, uniti dalla condizione di essere soggetti salariati.
Nella fase che stiamo attraversando occorre ripercorrere la storia, farla rivivere per renderla protagonista affinché si possa costruire il futuro. Sfruttamento del lavoro, disuguaglianze, impoverimento e disoccupazione sono le conseguenze di un sistema produttivo antisociale.
Nella narrazione quotidiana della tragedia pandemica la parola più abusata è stata “fragilità”. Fragilità del sistema sanitario, di quello produttivo, socio economico, dello stato sociale, delle abitazioni, del sistema dei servizi, delle reti materiali e immateriali, delle strutture scolastiche, come se le fragilità nascessero da una condizione asettica, neutra, cui basta una denuncia per essere superate. Ciò non basta, occorre cambiare, modificare, essere radicali nelle scelte e nelle decisioni. Come radicale è la festa del Primo Maggio, la sua storia, il suo significato.
“L’Italia si cura con il Lavoro” questo è lo slogan scelto da Cgil Cisl e Uil perché si ritiene necessario ripartire dall’unità, dalla coesione sociale, dalla responsabilità collettiva. Centrale deve essere il lavoro, sostenuto da un rinnovato spirito di equità e solidarietà per affrontare le gravi conseguenze della crisi che stiamo vivendo. Sempre più attuali sono la festa del Primo Maggio e la Festa della Liberazione perché pongono al centro del dibattito politico l’inviolabilità dei valori e dei principi fondativi della nostra Repubblica; la crisi che stiamo attraversando può essere superata riattivando la partecipazione della società per il compimento e la realizzazione dei principi sociali contenuti nella nostra Costituzione.