-Team mobili da inviare nei piccoli centri rurali e montani-
La visita in Abruzzo del Generale di Corpo d’Armata, Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario per l’emergenza Covid, accompagnato dal Capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, è stata l’occasione per toccare con mano come stia operando la macchina organizzativa regionale impegnata nella lotta alla pandemia, soprattutto sul fronte della vaccinazioni, nonostante le difficoltà legate alle caratteristiche orografiche del territorio in cui sono disseminati decine di Comuni minuscoli.
“Ho ringraziato il Gen. Figliuolo per gli impegni assunti soprattutto in merito alla fornitura dei vaccini – ha affermato il Presidente della Regione Marsilio – l’obiettivo è quello di consentire all’Abruzzo di mantenere il ritmo delle vaccinazioni che ora viaggiano intorno a quota11mila-12mila giornaliere e, se possibile, superare anche questa soglia. Il Commissario straordinario, dal canto suo, ci ha fatto i complimenti sia per l’organizzazione che per i traguardi già centrati ma l’ho ringraziato, a nome degli abruzzesi, per il grande spirito di collaborazione che sta caratterizzando il lavoro comune per portare l’Italia e quindi anche l’Abruzzo fuori dalla pandemia”.
Figliuolo, davanti ai giornalisti, ha ribadito che il mese di maggio rappresenta un mese di transizione e ha detto anche di aspettarsi 17 milioni di vaccini. Arriveranno con cadenza settimanale così come sono arrivati in questa prima settimana. Per quanto riguarda le vaccinazioni nei luoghi di lavoro, il Generale ha sottolineato che i punti aziendali partiranno più avanti quando ci saranno più vaccini e dopo aver messo in sicurezza gli over 65 e i fragili. Per quanto riguarda l’Abruzzo, che Figliuolo conosce bene, perché, ha spiegato, dal ’74 trascorre le sue vacanze a Silvi Marina, in provincia di Teramo, la situazione attuale è buona. Rispetto ai dati delle scorse settimane, il Commissario straordinario ha confermato che è stato fatto uno scatto in avanti. L’auspicio, in ambito di vaccinazioni, è quello di un maggiore coinvolgimento dei medici di famiglia e ha garantito l’arrivo di ulteriori team mobili da inviare nei piccoli centri rurali e montani.