La Fototeca d’abruzzo


Il Virtual museum of photography è uno dei progetti realizzati dalla Fototeca del Museo della lana di Scanno, insieme alla Regione Abruzzo e altri partner per l’Unione Europea.

È attivo on line dal marzo 2003. Ha ricostruito in 500 fotografie degli archivi pubblici e privati la storia fotografica della regione: le tradizioni, l’artigianato, le feste, i personaggi, i documenti della tradizione letteraria e musicale.

L’archivio fotografico di Pietro di Rienzo e la collezione delle sue lastre fotografiche, infine la raccolta di stoffe e di disegni per il tombolo.

Importante scopo dell’iniziativa è la formazione, attraverso stage, di studenti delle migliori università dell’Italia centrale – da Pisa a Siena, dall’Aquila a Siena, da Roma a Viterbo. Studiano come classificare, fotografare, digitalizzare la memoria storica di un paese d’arte.

Il Museo della lana è una rete museale fondata nel 1993 da un’Associazione culturale composta di Volontari con il fine di contenere la scomparsa di intere sezioni del patrimonio culturale di Scanno e della Valle del Sagittario e di contribuire alle iniziative contro il degrado del centro storico e in favore dei viaggi culturali.

Il Museo ha 2 sedi materiali e 3 sedi virtuali. È fondato sul modello del museo di identità, ideato da Michele Rak, che ne è il direttore.

La prima sede è l’ex mattatoio comunale costruito nel 1904 con le pietre della monumentale porta principale d’ingresso al paese, demolita per il passaggio della statale 479; restaurato nel rispetto delle regole dell’archeologia industriale (dal 1994). E’ uno straordinario edificio a 12 luci, chiamato ora dai viaggiatori la Casa dei 12 mesi.

In questo edificio si trova una delle mostre permanenti “La vita quotidiana a Scanno e nella Valle del Sagittario” (1845-1930), che allinea gli utensili in uso nei decenni della graduale dissoluzione della cultura pastorale.

E’ una mostra continuamente ampliata e articolata con documenti, attrezzi, immagini, che consentono una sempre più dettagliata visione delle trasformazioni intervenute in questo paese d’arte dall’inizio del Contemporaneo e dell’industrialismo.

La seconda esposizione permanente è nella Chiesa di San Giovanni (del 1630), dove si celebra la rituale messa del 24 giugno, con l’installazione, che comprende le statue dei santi Protettori del paese di Scanno e della Valle del Sagittario, recuperate e restaurate dal Museo della lana, da San Biagio a San Donato, dall’Immacolata al Cristo che risorge.

Mostre temporanee sono regolarmente organizzate nell’ Auditorium “Guido Calogero” (già Chiesa delle Anime Sante) che ospita le mostre estive, le proiezioni, le presentazioni, i dibattiti.

Un paese d’arte vive di eventi culturali di qualità, assicura una vita quotidiana tranquilla insieme ai vantaggi dell’ambiente. Le feste religiose segnalano la partecipazione della comunità e la cerimonia del Catenaccio. Il corteo degli sposi in costume è un momento di grande visibilità del paese. Da qualche anno viene sempre più valorizzato il patrimonio musicale dell’Italia del Sud.

Libri di fotografie, le indicazioni sui gioielli etnici, la cura dell’ambiente.

Il Museo della lana è un museo di identità e un museo di popolo. La vita quotidiana è un conglomerato in cui la caffettiera, l’alare del camino, il quadro hanno un loro posto nella ricostruzione di una identità storica.

A segnalare la partecipazione della comunità si ricordi: quando il Museo è stato aperto era vuoto. Poi, come recita una delle tante leggende che lo circondano, si è presentata la prima vecchina che ha chiesto al Museo di conservare quello che altrimenti sarebbe stata costretta a gettare via. Come accade nelle case sempre più ingombrate dall’oggettistica delle culture mutanti.


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