L’incontro per la sicurezza in montagna promosso e voluto dall’Assessore Regionale Guido Quintino Liris, ha dato parere unanime e positivo per la modifica di legge che rende obbligatorio per le discipline di alta quota il kit Artva.
Nel corso della riunione sono state esaminate tematiche a 360 gradi, in primis la sicurezza in montagna tanto nel periodo invernale quanto in quello estivo. Sono stati proposti “gate” o punti informativi nelle zone montane di maggior afflusso nei periodi estivi, che fungano da filtro per limitare le escursioni da parte di cittadini non correttamente equipaggiati. L’Assessore Liris ha rappresentato la possibilità di acquisto del dispositivo “Recco” per elicotteri da parte della Regione Abruzzo, che diventerebbe la prima regione appenninica ad esserne in possesso.
“Lo scopo è quello di far diventare l’Abruzzo pioniera delle regioni appenniniche sia nei sistemi di sicurezza (obbligatorietà kit Artva e dispositivo Recco per elicotteri), sia con corsi di formazione che permettano di stimolare la cultura della montagna e quindi la possibilità di viverla con consapevolezza. Si è data la piena disponibilità a una sede per il Cai e il Soccorso Alpino regionale, nel capoluogo di regione, e si è avanzata l’idea di incentivi economici per l’acquisto di kit e per i corsi di formazione. Nel corso dell’incontro è emerso, inoltre, l’importanza di riproporre in Abruzzo il modello già esistente nelle regioni alpine che preveda il pagamento di un ticket per imprevisti di natura non sanitaria. “Il pagamento del ticket – spiega ancora Liris – al pari di quello che avviene nei Pronto Soccorso può essere un deterrente efficace per disincentivare avventure non consapevoli.” Oltre alle tematiche di natura tecnica, il tavolo ha deciso di istituire due giornate di formazione, una ad inizio estate e l’altra ad inizio inverno, sotto il coordinamento della Protezione Civile regionale, con l’obiettivo di avvicinare la popolazione abruzzese alle istituzioni e alla cultura della montagna. La tragedia di Forme di Massa d’Albe, dove hanno perso la vita i quattro escursionisti avezzanesi, deve essere d’insegnamento e stimolo per le istituzioni, anche per mantenere unito il sistema di soccorso che ha trovato, proprio in Abruzzo, un unicum nazionale di operatività e sinergia fra i vari corpi di soccorso.
Seduti al tavolo il direttore dell’Agenzia Regionale di Protezione Civile, Mauro Casinghini, delegati del Prefetto e del Questore dell’Aquila, Carabinieri, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, 9° Reggimento Alpini, Club Alpino Italiano, Soccorso Alpino e Speleologico regionale, Guide Alpine, Università dell’Aquila ed esperti del settore.