Natale vuol dire tradizione e che Natale sarebbe senza fare in casa l’albero e il presepe? Sempre più italiani hanno sposato la consuetudine di celebrare questa ricorrenza decorando il piccolo abete di lucine, palline, festoni e di ogni sorta di decorazione.
In quanti però continuano a fare il presepe? Adornare abeti ha origine da culti pagani praticati nell’Europa settentrionale: i sacerdoti dei Celti consideravano gli abeti simbolo di lunga vita per la caratteristica di essere sempreverdi; gli antichi popoli germanici festeggiavano il solstizio d’inverno piantando alberi decorati con frutti e ghirlande, poi bruciavano ceppi di legno e si scambiavano doni come rito propiziatorio. Ci sono comunque diverse leggende in merito alla sua origine e individuarne una sola è complicato. Nelle nostre case la tradizione dell’albero è arrivata in tempi recenti: fino al 1800 dilagava nelle famiglie nobiliari delle corti del Nord Europa, mentre al Sud si è diffusa solo quando la regina Margherita ne fece allestire uno nel suo salone nobiliare. La sacralità dell’abete risiede anche nel suo significato linguistico: il termine abete significa “nascita”, “origine” e proprio da questo possiamo scorgerne un netto legame con il presepe. Il primo a introdurlo fu Francesco d’Assisi nel 1223 ricreandolo in un bosco, in uno scenario naturale, che volle ricostruirlo in Italia dopo aver assistito alla nascita di Gesù a Betlemme. Il presepe (o presepio) viene letteralmente da “praesepium” che significa “spazio recintato”, “mangiatoia” ed è entrato nelle case solo dopo aver trovato una collocazione nelle chiese. Nel diciottesimo secolo, con l’avvento dell’Illuminismo, la realizzazione dei presepi venne vietata e per non distruggerli furono nascosti nelle case dei contadini che iniziarono ad appassionarsi all’arte del creare statuine per abbellirlo ed ingrandirlo. Sempre nel 1800 iniziò a diventare un simbolo familiare e si deve soprattutto agli artisti napoletani l’inserimento nel presepe di scorci di vita quotidiana, realizzazioni che troviamo oggigiorno. Nel corso degli anni entrambi sono divenuti raffigurazioni indiscusse del Natale e si è imparato ad apprezzarli. Quindi, tornando alla domanda iniziale, albero oppure presepio a Natale?
La scelta tra il fare l’albero o il presepe in casa non esiste perché l’uno non esclude l’altro, certo è che, mentre l’albero ultimamente è venuto inevitabilmente a legarsi più al fattore consumismo che ruota attorno a questa festività, il presepe continua umilmente a raffigurare la natività, la venuta di Gesù tra di noi e la Sacra Famiglia e quindi il vero valore del Natale. Entrambi comunque, nella notte in cui si celebra la nascita del Salvatore, sono simboli attorno ai quali l’umanità si fa piccola e ritrova il valore della famiglia. Tanti auguri di un sereno Natale a tutti!
Giulia Di Bartolo