Enorme la partecipazione al cordoglio per la morte di Gregorio. Fra i molti messaggi ne riportiamo alcuni, facendoli precedere dal comunicato con cui la famiglia ha ringraziato tutti e un pensiero della nipotina Alessia al suo “Bud Spencer d’Abruzzo”.
La famiglia: In questi giorni abbiamo ricevuto migliaia di telefonate e messaggi da tutto il mondo. Volevamo ringraziarvi per la vicinanza, per il modo e le parole meravigliose che ognuno di voi ha utilizzato per ricordare Gregorio. La promessa fatta a lui è quella che abbiamo fatto a noi stessi e che facciamo a tutti voi: continueremo a portare avanti il suo grande lavoro, lo faremo rispettando la natura e il benessere dei nostri animali per creare ogni giorno dei prodotti sinceri. Ora tocca a noi, noi tutti, voi compresi, a fare in modo che i suoi insegnamenti possano rimanere un esempio per le generazioni future.
Alessia Silla: Gregorio Rotolo era grande, anche di stazza. Quando ero piccola mi diceva che aveva cento bambini in quel suo pancione. Io non so perché ma pensavo che quegli esserini gli avrebbero suggerito nuove idee e alimentato la sua creatività. Sempre in t-shirt, jeans rovinati, scarponi, quel cappello di lana rosso slavato e sigaretta tra le dita, come se anche questa fosse parte dell’abbigliamento. Quando i miei fratelli ed io eravamo assorti a vedere Bud Spencer e Terrence Hill in tv, cercava sempre la nostra attenzione dicendoci di essere lui sullo schermo, di essere lui il braccio destro di Terrence Hill. E noi ci credevamo! Oggi, che sono grande e non credo più ai suoi scherzi, lo considero comunque il Bud Spencer d’Abruzzo. Era pesante e orgoglioso. Trovava sempre il modo per scombussolare la calma e l’equilibrio di un momento, soprattutto del pranzo, per chiedere – anzi esigere – di andargli a recuperare il pacchetto di MS rosse, morbide che aveva lasciato nel furgone. Era intelligente e geniale, e delle volte anche buono verso le persone che gli volevano bene. Lui ed io non abbiamo mai avuto un rapporto tranquillo. Avendo lo stesso carattere, tutti e due volevamo sempre aver ragione anche se avevamo torto. Gli disubbidivo sempre, non volevo mai fare quello che diceva lui. Solo da un anno a questa parte ho cominciato a capire e a mettere a frutto tutte le “prediche” che mi faceva e che prima rifiutavo. Nel periodo in cui era malato l’ho sognato tre volte. Nell’ultimo sogno l’ho “visto” uscire trionfante dalla sua camera. Io ero nel corridoio: capii subito che aveva vinto la malattia. Venne verso di me. Mi prese in braccio e mi fece volare.
Il sindaco di Scanno Giovanni Mastrogiovanni: «Pastore visionario, ambientalista e imprenditore, casaro raffinatissimo, comunicatore smaliziato. Potrei continuare con molti aggettivi per definire la figura di Gregorio Rotolo. Per noi scannesi è stato esempio ineguagliabile di lungimiranza, volontà e capacità. A pieno titolo nella schiera degli scannesi illustri per aver creato la più importante azienda armentizia della zona, esportando in Italia e all’estero l’immagine di recupero e tutela della qualità dei prodotti tradizionali, coniugandola e arricchendola al contempo con creativa innovazione. Quando sedeva davanti al punto vendita, vicino al fontanone Sarracco, batteva in attrazione il monumento più bello di Scanno tanto che i genitori fotografavano i figli vicino a lui. L’intera comunità serberà gelosamente il ricordo dell’ultimo grande “pecorario” scannese, (così amava definirsi), per non essere confuso con i “cani da pastore”, da lui tanto amati. Ma tutti lo ricorderemo soprattutto per la simpatia e la bontà d’animo. Lascia un’eredità enorme di sapere e competenze. Siamo certi che sarà raccolta, tutelata e promossa dalla sorella Maria Rosaria, dal nipote Dino e dagli altri parenti».
La Classe 1960: Ai rimproveri dei nostri insegnanti che bonariamente lo apostrofavano “Gregorio, studia! Altrimenti finirai con le pecore!”, lui esclamava “magari!”. Non era irriverenza la sua, ma un genuino sentimento di amore per la natura, per la sua terra, per i suoi animali. Che quella sarebbe stata la sua vita, ci era palese fin da quando eravamo piccoli; che avrebbe tramutato la sua passione in un’eccellenza rinomata ed un visionario archetipo imprenditoriale, era oltre le aspettative di tutti. Perché la poca voglia di trascorrere le giornate sui libri, anziché nelle valli con le sue pecore, non gli ha impedito di intuire come e quanto efficacemente si potesse declinare l’enorme potenziale del nostro territorio, spesso confinato nelle vuote retoriche dei discorsi di piazza, in una ricetta straordinaria di qualità, sostenibilità e tradizione. Ora che ci ha lasciato, sappiamo con certezza cosa stia facendo nell’altra vita. È nelle sue valli, con le sue pecore, fedele a ciò che è sempre stato: uno spirito libero. A noi resta il dubbio di essere all’altezza del suo esempio e di custodire la grande lezione che ha insegnato a tutti noi, lui che non amava i libri.
Titolo del “Centro”: Addio Gregorio, pastore manager, simbolo d’Abruzzo. Muore il pastore Gregorio Rotolo. Addio al re dei formaggi di Scanno.
Titolo del “Messaggero”: Morto a 62 anni Gregorio Rotolo. “Il re del formaggio”.
Sporting Club Scanno: Noi Soci dello Sporting Club di Scanno siamo colpiti per la grave perdita del “Gigante buono” in questa circostanza di dolore e, anche se le parole sono poca cosa, siamo vicini alla famiglia di Gregorio Rotolo in questo difficile momento.
Agenzia ANSA: Se n’è andato Gregorio Rotolo, custode delle montagne d’Abruzzo, pastore simbolo della regione, profondamente legato alla sue radici, ma capace di inventiva, imprenditorialità e amore per l’ambiente.
PNALM: Se n’è andato Gregorio Rotolo, allevatore e selezionatore di ovini, imprenditore serio e illuminato che come pochi ha saputo rinnovare e innovare l’allevamento di ovini in montagna, portandolo nel terzo millennio con la forza di idee nuove, ma fortemente radicate nella tradizione abruzzese. Gregorio ha saputo inventare nuovi prodotti, portando i suoi formaggi all’eccellenza nazionale e internazionale, ma non solo. Con la sua professionalità ha saputo anche rilanciare un settore, un territorio, dettando il passo nel rapporto tra produzione e conservazione. È stato tra i primi, quasi vent’anni fa, a proporre il pastore di pecore come primo sostenitore dell’orso marsicano e della fauna selvatica e, più in generale, introducendo il concetto di “perdita fisiologica” perché diceva: “Allevo pecore dove ci sono orso e lupo e quindi devo necessariamente prevedere un 5-10% di perdite di animali predati. Ma se mi vengono indennizzati dal Parco, cresciamo insieme”. Questo “credo” lo ha portato in giro per il mondo, facendolo conoscere e promuovendo non solo i suoi prodotti, ma un intero territorio, rilanciato in modo eccellente anche grazie ad un angolo di paradiso, “la valle scannese”, insieme alla tematica della conservazione dell’orso marsicano e del suo habitat. Piangiamo con la famiglia, con la comunità di Scanno e con tutti gli amici che lo hanno conosciuto e apprezzato la perdita di un uomo di cui dobbiamo essere bravi a raccogliere il testimone e a valorizzare lo spirito e la visione di un abruzzese forte, gentile e generoso. Ciao Gregorio, ci mancherai; la terra ti sia lieve.
WWF: «Custode delle montagne d’Abruzzo, pastore simbolo della nostra Regione, profondamente legato alla sue radici, ma capace di inventiva, imprenditorialità e amore per l’ambiente» Cordoglio dagli esponenti della politica, dal presidente della giunta regionale Marco Marsilio, «Se ne va un simbolo dell’Abruzzo, resterà nella memoria di tutti il suo impegno per valorizzare e salvaguardare il nostro territorio»; a Stefania Pezzopane «Amava il suo lavoro e il suo mondo ed ha dato fama all’Abruzzo ed a Scanno»; a Lorenzo Berardinetti «Con Gregorio se ne va un pezzo del nostro Abruzzo autentico, vero e inimitabile»; all’assessore regionale alle aree interne Guido Liris «Come amava presentarsi, Rotolo ‘trasformava in formaggi quello che gli offriva ogni giorno il Creato’, e grazie alla sua perseveranza e a un impegno costante iniziato da ragazzino, è riuscito a far conoscere l’Abruzzo ben oltre i confini regionali».
L’amico di sempre Giovanni Legnini, Commissario alla ricostruzione sismica «È stato un protagonista straordinario di un modo di vivere la montagna e la pastorizia nel segno delle migliori tradizioni declinate in produzioni e pratiche di una modernità sorprendente. Grazie Gregorio per la tua simpatia ed energia e per tutto ciò che sei stato capace di fare. Ci mancherai molto»
Nico Romito «Ci ha lasciato un grande amico, un uomo che ha fatto della sua vita una storia meravigliosa, una storia vera, una storia di cui ho avuto il grande privilegio di far parte. Ciao Gregorio, buon viaggio. Mancherai a me, ai tuoi cari, al nostro territorio, a tutti quelli che ti hanno conosciuto e a tutti i tuoi animali che chiamavi per nome, uno ad uno».